Regia di Robert Wise vedi scheda film
Molto particolare questo film di Robert Wise, definibile come la sintesi fra due modi opposti di concepire la fantascienza: da un lato quello esistenziale che trova due illustri riferimenti in 2001: Odissea nello spazio e in Tarkovskij, dall'altro quello di puro intrattenimento che è simboleggiato dallo Star Wars diretto da George Lucas.
I nostri iconici protagonisti - usciti, potrebbe dire qualcuno, dalle vignette di un fumetto - vengono trasportati da Wise in un'odissea visiva che è molto lontana dall'azione spasmodica che caratterizzerà lo sci-fi a venire; il silenzio domina intere sequenze dell'opera, là dove le "unità carbonio" (così definite dal misterioso V'ger) osservano impotenti immensi anfratti dell'universo, i quali sono raffigurati tramite un utilizzo di effetti speciali artigianali ancora capaci di tenere fronte all'odierna grafica computerizzata. Il ritmo dilatato trascina lentamente lo spettatore fra i pulsanti e le leve dell'Enterprise, aprendo il film ad interessanti riflessioni, le quali comunque non cancellano le esigenze d'intrattenimento, intervallate qua e là da qualche spiegazione rassicurante o da qualche battuta.
Possiamo dire che questo primo capitolo cinematografico di Star Trek si ritrova inconsapevolmente a "fluttuare" in un periodo molto particolare, là dove la New Hollywood iniziava a vivere il proprio declino - in parte proprio per mano dei propri creatori, basti citare gli inaspettati fenomeni di Jaws e Star Wars - contaminandosi sì di elementi di massa, ma lasciando ai propri autori l'autonomia necessaria a realizzare opere ancora affascinanti.
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