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La stanza del vescovo

Regia di Dino Risi vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La stanza del vescovo

di claudio1959
8 stelle

Ornella Muti donna magnifica qui in uno dei ruoli più belli della sua carriera, grazie alla direzione di Dino Risi, con Ugo Tognazzi e lo sfortunato Patrick Dewaere ad alto livello, film che mi ricorda la più bella stagione della mia vita.

Patrick Dewaere, Ornella Muti

La stanza del vescovo (1977): Patrick Dewaere, Ornella Muti

Ugo Tognazzi, Ornella Muti, Patrick Dewaere

La stanza del vescovo (1977): Ugo Tognazzi, Ornella Muti, Patrick Dewaere

Ugo Tognazzi

La stanza del vescovo (1977): Ugo Tognazzi

La stanza del vescovo Italia 1977 la trama: siamo nel 1946: Marco Maffei un giovane uomo fatto ritorno nella natia Luino dalla Svizzera ove aveva trovato rifugio per non partire per il fronte, si trova in vacanza a Stresa sul lago Maggiore con la sua imbarcazione “La Tinca”, una lussuosa barca a vela. L’uomo ricco ed agiato è in perenne relax, si gode la vita, senza pensieri e preoccupazioni di sorta, non ha bisogno di lavorare, in quanto può vivere di rendita. Un pomeriggio come tanti, incontra Temistocle Mario Orimbelli, un avvocato cinquantenne benestante come lui. I due scoprono di avere affinità elettive, sono amanti entrambi del lusso, della buona cucina e delle belle donne disponibili e lascive, come piacciono a loro, iniziano una conoscenza che si trasforma ben presto in una solida amicizia. La recensione: La stanza del vescovo è tratto da un bellissimo romanzo omonimo di Piero Chiara, uno scrittore molto importante nella mia vita, perché oltre a leggere tutti i suoi libri ed aver visto quasi tutti i film tratti dalle sue opere, ho avuto il piacere ed il privilegio di portare al mio esame di maturità in una tesi dedicata a lui, al mio scrittore preferito ed anche punto di riferimento nella mia vita, un maestro, che viene subito dopo la figura di mio padre Aldo. Il colpo di fulmine per questo magnifico scrittore avvenne dopo la lettura de “Il pretore di Cuvio” del 1973, che con “La spartizione” del 1964 sono i miei romanzi preferiti. Trovo eccezionale a tale proposito la trasposizione cinematografica de La spartizione in “Venga a prendere il caffè da noi” del 1970 diretto dal maestro Alberto Lattuada, autore anche del film tratto dal romanzo omonimo “una spina nel cuore” del 1986, con la bellissima Sophie Duez ed Anthony Delon. Il film ha una ottima sceneggiatura firmata da Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, con la collaborazione di Dino Risi e dello stesso Piero Chiara. Il film è molto bello ed elegante, fotografato in modo splendido, con interpretazione di lusso di Ugo Tognazzi, che interpreta il ruolo di Temistocle Mario Orimbelli in modo godereccio ed amante del buon cibo e delle donne, come lui era effettivamente nella vita privata, con lampi di profonda malinconia ed insostenibile leggerezza dell’essere. Di gran livello anche Patrick Dewaere, attore francese, notato in un film cult del 1974 “I santissimi” di Bertrand Tavernier, qui coprotagonista interpreta il viveur Marco Maffei, che diventa amico di Temistocle. Un attore di talento e di prospettiva, che purtroppo ci lascio’ troppo presto vinto dal suo male di vivere, che lo portò a suicidarsi il 16 luglio 1982 a Parigi. Un film che è una commedia intrisa di amarezza, ma anche drammatica e grottesca con risvolti gialli un delitto, forse un suicidio, il mistero di un abbandono, ambientato nel dopoguerra sul Lago Maggiore,location da favola, sulle onde di “Serenata a Vallechiara” di Glenn Miller. Dino Risi sempre ad altissimo livello nella direzione di una squadra di fuoriclasse, con il fiore all’occhiello di Ornella Muti donna splendida, qui anche brava nella recitazione nel ruolo misterioso e sfaccettato di Matilde Scrosati vedova Berlusconi. La stanza del vescovo è la camera più bella della dimora Berlusconi, una villa affascinante, una camera misteriosa, con un alone di morte e vedendo il film si capisce il senso, anche se la scena finale con i corpi giovani in amore di Matilde e Marco è un passaggio di consegne, perché dopo la morte, c’è sempre l’amore che genera nuove vite ....e la vita continua, non insieme come accade agli amanti, ma questa è un’altra storia, un’altra vicenda. Da citare tra gli altri Lia Tanzi nel ruolo leggero di Landina, Katia Tchenko che è Charlotte, la bravissima e destinata a fare una brutta fine ed ago della bilancia del film Gabriella Giacobbe, con la sua parlata lombarda che è Cleofe Berlusconi in Orimbelli. Voto 8 Interpreti e personaggi Ugo Tognazzi: Temistocle Mario Orimbelli Ornella Muti: Matilde Scrosati vedova Berlusconi Patrick Dewaere: Marco Maffei Gabriella Giacobbe: Cleofe Berlusconi in Orimbelli Lia Tanzi: Landina Katia Tchenko: Charlotte Karine Verlier: Germaine Franco Sangermano: giudice istruttore Mazzoleni Marcello Turilli: Angelo Berlusconi Piero Mazzarella: Brighenti Renzo Ozzano: maresciallo Gambino dei Carabinieri Francesca Juvara: Martina Giuseppe Brugnaro: Domenicoy

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