Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film
Stanno tutti bene ......realtà ed apparenza, monumentate prova del più grande attore italiano Marcello Mastroianni.
Stanno tutti bene Italia 1990 la trama: Matteo Scuro è un uomo tutto di un pezzo,ha lavorato tutta una vita all’anagrafe, in un paesino della Sicilia, ora è un pensionato e vedovo di Angela, la donna che gli ha dato 5 figli, tre maschi e due femmine, da tanto tempo lontani da casa, trasferiti al nord per lavoro. Decide di intraprendere un viaggio in treno, perché ha paura di volare, lasciando la sua Castelvetrano, per andare a fare una visita, però si risolverà in modo amaro e malinconico il ritrovamento dei figli, perché Matteo Scuro scoprirà che non sono felici e realizzati, anzi uno dei cinque addirittura si è suicidato per il male di vivere Alvaro il più sensibile di tutti. Stanno tutti bene, ma non è così. La recensione: Il terzo film di Giuseppe Tornatore dopo “Il Camorrista” ed il folgorante successo di “Nuovo cinema Paradiso”, presentato al festival del cinema di Cannes nel 1990, con una interpretazione eccellente di Marcello Mastroianni nel ruolo del pensionato Matteo Scuro, con il suo sguardo, la sua mimica, i suoi pensieri traina tutto il film sulle sue capaci ed esperte spalle, descrive la profonda solitudine dell’uomo anziano ed al tramonto della sua vita, il tema del viaggio e della ricerca degli affetti dei figli e di calore umano. Un film che in alcune scene ricorda i quadri d’autore, Tornatore è un autore vero, con il gusto di imprimere il suo personale stile e la sua idea di cinema, intelligente ed al contempo commerciale, soddisfa l’intellettuale ed lo spettatore semplice. Tra gli attori intorno a Marcello Mastroianni emergono Totò Cascio bambino, nel ruolo del figlio più fragile Alvaro, trait d’union con il film precedente “Nuovo cinema Paradiso”. La bellissima Valeria Cavalli, nel ruolo di Tosca, la figlia nel mondo dello spettacolo, in un piccolo ruolo, si rivede con piacere la splendida Michele Morgan, la signora anziana che in una gita a Rimini, da un tocco di malinconia e tenerezza al film, con la scena più riuscita, sulla solitudine del diventare anziani, ma con il diritto ancora di ritagliarsi brevi momenti di divertimento, come il ballare in una balera. La sceneggiatura è di Tornatore e Tonino Guerra lo scrittore, la fotografia smagliante la dobbiamo a Blasco Giurato, il montaggio al grande Mario Morra “Ultime grida dalla Savana”, “Savana violenta”, documentari choc degli anni settanta, le musiche perfette sono di Ennio Morricone, che vediamo anche in una scena nel suo ruolo di direttore d’orchestra. Centrata la descrizione della famiglia numerosa, il tema della bugia....a fin di bene, per non deludere l’anziano genitore, i dialoghi tra Matteo Scuro e la moglie defunta. L’immagine dei figli da bambini e da adulti, il tema della malattia e della morte incombente, che quando Matteo ha un infarto finalmente riunisce l’intera famiglia davanti ad un letto d’ospedale, per non perdere almeno l’ultima occasione utile di vedere il papa’. Voto 8 Interpreti e personaggi Marcello Mastroianni: Matteo Scuro Valeria Cavalli: Tosca Scuro Marino Cenna: Canio Scuro Norma Martelli: Norma Scuro Domenico Gennaro: marito di Norma Roberto Nobile: Guglielmo Scuro Salvatore Cascio: Alvaro Scuro da bambino Jacques Perrin: Alvaro Scuro da adulto (solo in fotografia) Antonella Attili: Angela Virzì, defunta moglie di Matteo Michèle Morgan: signora anziana Leo Gullotta: uomo armato sul tetto Nicola Di Pinto: portiere dell'albergo Victor Cavallo: spazzino alla fontana di Trevi Maria Punzo: prostituta Cesare Barbetti: direttore delle prove musicali; politico per il quale Canio scrive i discorsi Christopher Thompson: ex convivente di Tosca Fabio Iellini: Antonello Scuro, figlio di Guglielmo Roberto Ceccacci: organizzatore della sfilata di Tosca Cloris Brosca: Carmen Giardina:
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