Regia di Rob Reiner vedi scheda film
Un piccolo classico del cinema sull'adolescenza. Come nel successivo "Misery", il regista Rob Reiner dimostra di avere un'affinita' speciale con la prosa di Stephen King. È un "coming of age" o romanzo di formazione che dir si voglia, che sconfina nel racconto di avventura e con qualche spruzzata di thrilling, molto accurato nel disegno dei personaggi, dove la voce off del narratore non stona, con una descrizione della provincia americana legata al mondo adolescenziale che non sbaglia quasi nulla. Il regista dirige i giovanissimi interpreti in maniera davvero ispirata, evita quasi completamente le ingenuità nella rappresentazione dei conflitti fra ragazzi in cui cade di solito chi affronta l'argomento, può contare su una sceneggiatura ben strutturata che si giova di una durata piuttosto breve di circa 80 minuti di proiezione effettiva. Non siamo di fronte a un capolavoro paragonabile a quelli di Truffaut, ma è ugualmente un risultato molto onorevole. Tra i quattro protagonisti il migliore è forse River Phoenix, quindicenne all'epoca delle riprese, molto sicuro nella recitazione ed espressivo negli sguardi, purtroppo non ha avuto il tempo necessario per consolidare un talento già notevole, ed è un vero peccato per i cinefili di tutto il mondo. Fra gli altri, bravo anche il protagonista Will Wheaton nel ruolo in cui è adombrato King, singolare la partecipazione di un giovane Kiefer Sutherland nella parte del cattivo, e significativa la breve comparsata di Richard Dreyfuss. E la bellissima canzone di Ben E King sui titoli di coda riesce sempre ad emozionare, soprattutto lo struggente assolo di violini nel ritornello. Tra gli adattamenti non horror di Stephen King, che a dire il vero numericamente sono pochi, questo è uno dei migliori e ha avuto il pieno sostegno da parte dello scrittore; il racconto originario si chiama "Il corpo".
Voto 8/10
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