Regia di Rob Reiner vedi scheda film
Gordie scopre da un articolo di giornale che Chris è deceduto. Amici d’infanzia che si sono persi di vista da anni, Gordie e Chris, insieme a Teddy e Vern, in una calda giornata d’estate di molti anni prima, quando si misero in marcia alla ricerca del corpo di un ragazzo scomparso. Un’avventura ricca di insidie. Un’avventura formativa e irripetibile.
Quando penso ad un autore capace di creare romanzi di formazione, il primo nome che mi viene in mente è Stephen King. Questa pellicola, tratta da un suo racconto, contenuto nella raccolta Stagioni diverse, è la dimostrazione che, se il regista incaricato di trasformare in immagini le sublimi parole di King, riesce a percepirne l’intensità con il trasporto con cui l’autore le ha scritte, allora ne viene fuori un film alquanto lodevole.
Quello che Rob Reiner brillantemente racconta è uno stralcio di vita adolescenziale. Un fatto inusuale che si intromette nei caldi pomeriggi d’estate di una combriccola scalmanata alla ricerca di emozioni. Certo, parte dalla solida base di un racconto ottimamente scritto, ma non è mai scontato trovare un regista che ne sappia trarre qualcosa di buono e potremmo fare decine di esempi.
Anche la scelta del cast che vede la presenza di un giovanissimo River Phoenix, al suo secondo film, ma anche Kiefer Sutherland e John Cusack, per citare i più famosi, che hanno evidenti capacità recitative, ha permesso alla trasposizione un maggiore e più profondo coinvolgimento dello spettatore che coglie tutta la nostalgia, neanche troppo celata, che persistentemente aleggia in questa pellicola che ha tutta l’aria e le intenzioni di un ritorno al passato.
Buona trasposizione di un racconto neanche troppo apprezzabile di King. Un film che ci riporta agli anni ’80 (ne possiede diverse caratteristiche) ma che non resta indimenticabile.
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