Regia di Billy Wilder vedi scheda film
La critica che fu mossa al film è più o meno la stessa che in tempi recenti è stata avanzata nei confronti di "La vita è bella" di Benigni. E cioè di andare a "scherzare" con i santi di un argomento serissimo, come i campi di prigionia tedeschi della Seconda Guerra Mondiale. In realtà, se un appunto in tal senso si può fare a "Stalag 17", esso deve appuntarsi piuttosto sul fatto che la vita nelle baracche è rappresentata in maniera fin troppo idilliaca, almeno dal punto di vista igienico e sanitario dei prigionieri. Per il resto, ci si trova di fronte ad un prodotto di buon professionismo wilderiano, dove convivono in modo abbastanza armonico il tragico, il comico e l'avventuroso. Ottima la fotografia di Ernest Laszlo.
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