Regia di Stefano Calvagna vedi scheda film
E chi l'avrebbe mai detto? Calvagna, agli inizi della sua carriera, aveva perfino trovato la sua dimensione, quantomeno quella in cui contenere i danni delle sue limitate capacità cinematografiche: questa dimensione è, sorpresa sorpresa, quella della commedia. Attore discutibile, regista semi-improvvisato, Calvagna negli anni successivi girerà drammi destroidi di spessore risibile (L'uomo spezzato, Il lupo, L'ultimo ultrà), generando perplessità e risate involontarie; qui invece, alla sua seconda regia dopo Senza paura (uscito qualche mese prima, riesce a far sorridere spontaneamente e a mostrare un'autoironia inaspettata. Nonostante la trama blanda (sceneggiatura di Lorenzo De Luca) e il budget ridotto - ma ben sfruttato - Arresti domiciliari funziona comunque dignitosamente; merito anche degli altri interpreti, fra i quali si segnalano Francesco Benigno, Riccardo Garrone, Tony Sperandeo, Adriana Volpe, Angelo Bernabucci e Karin Proia. Qualche gag volgarotta, ma certo meno e meglio in generale di un prodotto dei Vanzina; lieto fine esagerato, che rivela appieno le non disprezzabili potenzialità di un Calvagna spensierato, che non si prende eccessivamente sul serio. 4/10.
Stefano viene beccato con una bustina di cocaina in tasca e messo agli arresti domiciliari. Eppure il ragazzo sa benissimo di non avere mai fatto uso di droga. C'è qualcuno che vuole incastrarlo, ma ci sono anche i narcotrafficanti sulle sue tracce, altrettanto convinti che Stefano abbia fatto sparire un carico di polvere bianca.
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