Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Lo squalo senza ombra di dubbio risulta essere il primo film della storia del cinema che possa essere definito "blockbuster", ossia quel film fenonemo capace di incanalare l'attenzione di tutte le categorie di spettatore. Voto 9
Meraviglioso come Spielberg abbia potuto realizzare un film così clamoroso all'età di 28 anni e in mezzo a tante e tali difficoltà produttive. Ma il risultato è sotto gli occhi di tutti: una bomba ad orologeria di suspense implacabile, un meccanismo perfetto che non lascia scampo, e contemporaneamente un film che si appoggia su grandi interpretazioni ed è intriso di simbolismi d'ogni genere. Davvero, non c'è nemmeno un difetto, a meno di non voler considerare "difetto" la scarsa verosimiglianza dello squalo di gomma; anzi, mi risulta difficile pensare ad un altro film in cui tutto funzioni così bene, in cui ogni scena, ogni fotogramma abbia un suo significato preciso. Merito della regia illuminata di Spielberg, che non riuscirà mai a bissare questo capolavoro, ma anche di una sceneggiatura perfetta di tre attori protagonisti che si rubano la scena l'un l'altro, del montaggio di Verna Fields (vincitrice di un Oscar strameritato), delle leggendarie musiche di John Williams, capaci di far saltare fuori dell'acqua anche se si è immersi nella vasca da bagno, e della miriade di dettagli che riempiono la pellicola e che si rivelano poco a poco, visione dopo visione. Particolarmente geniale la scelta di far vedere pochissimo il mostruoso pesce, affidando il compito di segnalare la sua presenza al raggelante tema di Williams, alle soggettive subacquee, ai racconti di Quint, alle fotografie, ai barili gialli. Un film epocale, imitato e plagiato mille volte, fin nelle sue parti più banali e insignificanti, senza che mai nessuno potesse raggiungerlo.
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