Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Capolavoro assoluto in grado di dar il là a un vero e proprio sottogenere (molto praticato in Italia), sospeso tra avventura, horror e drammatico e con al centro animali killer. Pur avendo già alle spalle due interessanti pellicole, Steven Spielberg costruisce qua la sua fortuna dettando anche le coordinate per un certo filone commerciale molto fortunato a Hollywood .
Tratto da un romanzo dello "specialista" di orrori marini Peter Benchley, Lo Squalo è un horror mascherato da pellicola drammatica, in cui non mancano momenti decisamente cruenti (la morte di Quint, il volto del cadavere del pescatore che appare d'improvviso durante un'immersione al cospetto di Dreyfuss o, ancora, la scena del sangue che spruzza come una fontana al di sopra del materassino giallo di un ragazzino). Sostenuto da una delle più incalzanti colonne sonore mai concepite nella storia del cinema (firmata dal maestro John Williams), Lo Squalo è un prodotto per l'epoca oltre i confini dell'immaginazione sia per il suo realismo sia per le prove recitative (su tutte un'eccezionale Robert Shaw, addirittura artefice di un monologo, quella della consegna della bomba atomica, del tutto inventato sul set). Eccezionali gli effetti speciali, con uno squalo elettronico messo in scena solo nella parte finale, un po' per esigenze (si danneggiava per le infiltrazioni dell'acqua salata) e un po' per intuizione di Spielberg, che arrivò a ideare la scena dei barili proprio per compensare l'indisponibilità reiterata del pesciolone meccanico. Soluzioni che si sono rivelate vincenti e hanno fatto la storia nel cinema, sopattutto per la dimostrazione di come si possa riuscire a stimolare la fantasia degli spettatori facendone crescere nel corso della propiezione del film le attese in vista dell'emersione definitiva di un mostro che, pur dando traccia di sé, resta sempre nascosto. Vincitore di tre premi oscar. Semplicemente mostruoso.
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