Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Film magico.
Che dire di questo film che non sia stato già detto? In realtà, non basterebbe un libro per parlarne. Il fim è del 1975, ma regge ancora oggi per tensione e tecnica. Niente computer graphic, attori non celeberrimi, terzo film di Spielberg dopo "Duel", 1971, e "Sugarland Express", 1974. Il fim gode di un soggetto all'epoca praticamente inedito, tratto dal romanzo di Peter Benchley pubblicato solo l'anno prima, ma soprattutto di una squadra in evidente stato di grazia: sceneggiatura, montaggio, sonoro, musica, attori, e naturalmente regista, tutti in blocco a costruire qualcosa che a quel tempo non si sapeva nè se sarebbero riusciti a finirlo, nè come sarebbe andata una volta finito, nè che stavano costruendo un mito.
Perchè ci sono film che si continuano a vedere dopo 50 anni e altri che finiscono nel dimenticatoio? Io tendo a dare il merito al regista, che in effetti coordina il lavoro di tutti, ma una buona parte la fa anche la fortuna. Come nel caso di Tarantino e "Pulp Fiction", Spielberg non ha più ritrovato la stessa magia. Ottimo produttore e regista, tutti i suoi film sono godibili e magistralmente realizzati, ma la mano con una scala reale servita ti capita una sola volta nella vita. Difficilmente oggi questo film si può vedere in un sala cinematografica, su megaschermo (di una volta) e in religioso silenzio (di una volta). Ciononostante il film trasmette ugualmente emozione, angoscia, paura. Tutte le considerazioni tecniche e artistiche sulla sua realizzazione lasciano il tempo che trovano, il punto è che sono stati tutti bravi. Se si può fare una critica, non al film in sè, ma al regista, è questa: in questo film i bambini hanno parti fondamentali, suggestive e saldamente legate alla trama; ma dal successivo film di Spielberg rassegnatevi a vederli anche quando spezzano il ritmo, infastidiscono, e tutto sommato se ne sarebbe potuto fare a meno. Per Spielberg sarà una fissazione ficcarli dovunque ci sia spazio. Che dire, nessuno è perfetto.
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