Regia di Kevin Greutert vedi scheda film
Debole, privo di ritmo e di logica nonché brutta copia di un film già di suo poco memorabile (The skeleton key).
Jessie (Sarah Snook) vede il mondo crollarle addosso: in un incidente d'auto perde il ragazzo e il bimbo che porta in grembo. Non solo: a seguito del trauma dovrà seguire una lunga terapia restando su una sedia a rotelle. Ripara in casa del padre Leon (David Andrews) ma i rapporti non sono più idilliaci. Jessie, inoltre, ritrova vecchie vhs nelle quali la madre ha fatto strane registrazioni proprio mentre era incinta ma afflitta da un male incurabile
Ispirato al già poco esaltante The skeleton key (per l'ambientazione in Louisiana e per l'approccio alla tematica hoodo e/o voodoo), Robert Ben Garant sceneggia questo Oscure presenze, un film che non si discosta dalla mediocre produzione targata Blumhouse, spesso privo di ritmo e facilmente dimenticabile (di fatto dal pubblico già dimenticato).
Non basta un valido cast, né l'accuratezza della messa in scena quando ogni fotogramma sprigiona senso di déjà-vu (e meglio realizzato in altri contesti) nonché noia. La seconda parte è leggermente più coinvolgente e animata e il colpo di scena finale non è affatto scontato. Ma ormai è troppo tardi per recuperare l'interesse dello spettatore, abbattuto dalla lungaggine del primo tempo che -oltre a generare indisposizione- talvolta rasenta il ridicolo involontario, come nella scena in tinozza che dovrebbe incutere timore anziché insofferenza. Televisivo più che cinematografico.
Il regista Kevin Greutert ha già all'attivo la direzione dei peggiori sequel di Saw (il sesto e il settimo) quando mette mano a questo dimenticabile horror e non farà molto meglio in seguito con Visions (da noi uscito direttamente in home video grazie alla Midnight Factory)...
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