Regia di Paolo Isaja, Maria Pia Melandri vedi scheda film
Isaja e la Melandri incontrano Vittorio De Seta, con il quale discorrono del suo cinema fra aneddoti, spiegazioni tecniche e approfondimenti dei contenuti.
Dopo aver girato un film su Rossellini (Jolanda e Rossellini, 1995), la coppia di documentaristi formata da Paolo Isaja e Maria Pia Melandri mette a segno un colpo non da poco riuscendo a incontrare e a far parlare di sè e della sua opera Vittorio De Seta, confezionando così questo Paesaggi della memoria, ottanta minuti in compagnia del regista che ospita a casa sua, in Calabria, i due intervistatori. Cineasta raffinato e attento a esprimersi solamente quando realmente motivato, De Seta è stato un punto di riferimento per tutti i documentaristi in erba grazie ai suoi corti girati alla metà degli anni Cinquanta; ha quindi raggiunto la popolarità con il suo primo lungometraggio, Banditi a Orgosolo, del 1961, e ha vissuto una seconda stagione di (relativa) fama grazie al Diario di un maestro che gli commissionò la Rai nel 1973. Di tutto questo e di molto altro De Seta discorre amabilmente con Isaja e la Melandri, aprendosi senza reticenze e risultando schietto e per nulla schivo come un personaggio del suo calibro lascerebbe immaginare; curiosa l'origine del lavoro: i due documentaristi ritrovano per caso, a Ostia, delle pellicole originali di De Seta e lo contattano per sapere se possono portargliele. In definitiva è un film di sicuro interesse per chiunque conosca, anche solo marginalmente, il regista siciliano e i suoi lavori; la considerazione vale soprattutto se si pensa che è stato girato nel 2002, quando De Seta era lontano dai riflettori più che mai. 6/10.
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