Regia di Augusto Genina vedi scheda film
Inizia come un film del filone dei "telefoni bianchi", poi il film, come il suo protagonista, si trasferisce in Africa (per la precisione in Libia), così come succedeva nei film francesi sulla Legione Straniera. A merito di Genina va l'assenza di retorica fascista, anche se si respira un diffuso senso di superiorità verso gli indigeni, che puzza di razzismo lontano un miglio. Il rifiuto della propaganda fascista non è merito sufficiente ad elevare il film di Genina al rango di caposaldo del cinema bellico.
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