Regia di Duncan Christie vedi scheda film
Un mockumentary davvero buffo.
Nel sito web che hanno pensato di creare per pubblicizzarlo (ma ancora più nella pagina Facebook) ci sono tante foto di scena che riportano lo spettatore alla realtà, per fortuna, perché la gran quantità di scene improvvisate (a quanto leggo) inganna facilmente.
Il protagonista sta cercando di uscire dalla dipendenza dai porno, sia per affrontare una denuncia per atti osceni in luogo pubblico sia perché ha perso tutto, moglie, lavoro, e vorrebbe ricominciare. Allora chiede a un amico regista di girare un documentario su di lui, per dimostrare le sue buone intenzioni.
Una svolta surreale li porta a uno spostamento del luogo dell'azione a Los Angeles e precisamente nel regno del porno, cui consegue anche una serie di intermezzi buffi e grotteschi.
La persona paradossalmente più normale del film sembra rimanere in realtà proprio il protagonista: se non ci fossero i suoi dubbi, i suoi discorsi, le sue prese di posizione e le sue discussioni col regista su come girare il documentario, sembrerebbe tutto davvero molto artefatto. Invece, a parte qualche ingenuità trovo sia girato bene (come tutte le cose girate con pochi soldi) e ha perfino una specie di sua morale finale: nel voto forse oscillerei più verso le tre stellette che su quattro (voto onesto: 7), ma tutto sommato è un film gradevole che mi ha divertito e incuriosito.
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