Regia di Alessio Maria Federici vedi scheda film
Pietro, medico stimato ma marito e padre fallito, subisce un incidente stradale dal quale esce apparentemente illeso, eccetto che per una grave forma di amnesia che fa regredire la sua mente ad uno stadio preadolescenziale. Incapace di badare a se stesso, viene affidato alle cure del parente più prossimo, il fratello minore Francesco, un immaturo stuntman con la passione per le belle donne. Tra i due non corre buon sangue a causa delle differenze caratteriali e di irrisolte questioni familiari e sentimentali, ma la convivenza forzata inevitabilmente li riavvicina e arricchisce entrambi.
Raoul Bova e Luca Argentero, due fra gli attori più sfruttati e fortunati del momento, recitano insieme per la prima volta in questa leggerissima commedia di Alessio Maria Federici, già regista dei dimenticabili Lezioni di cioccolato 2 e Stai lontana da me, della quale rappresentano in fin dei conti l’unica attrattiva, sebbene si rivelino entrambi piuttosto sottotono. La storia, che sembra ricalcare in maniera piuttosto grossolana due classici del cinema americano come Rain Man e A proposito di Henry, puntando però su dei toni meno drammatici, si incentra su una serie di dinamiche prevedibili e poco coinvolgenti, anche per via di un narrazione debole e tradizionale con immancabile lieto fine, affossata dalle caratterizzazioni insipide che riguardano sia i protagonisti sia i comprimari (Carolina Crescentini, Sergio Assisi, Miriam Leone), e da un umorismo fiacco al pari del romanticismo, sciatto e melenso.
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