Regia di Stefano Consiglio vedi scheda film
Bari, oggi. Adriana, infermiera di origine francese che sta per compiere sessant’anni, lavora in ospedale dove incontra Mohamed, tunisino di trent’anni più giovane. Travolti da insana (per gli altri) passione, sono costretti a sfidare convenzioni sociali, occhiatacce, giudizi tranchant. Per Adriana il problema è soprattutto rappresentato dall’ostilità della figlia, convinta fino al ricatto morale che la storia dei due amanti non s’abbia da vivere. Stefano Consiglio, noto documentarista, è stato curatore di “Ladri di cinema”, serie di incontri con registi chiamati a confessare “furti” da altri film nei loro. L’amore non perdona è la sua autoconfessione: La paura mangia l’anima di Fassbinder pare infatti più che un semplice riferimento. Tuttavia, il baricentro è sintonizzato sulle contraddizioni contemporanee: il diffuso fastidio verso il “diverso”, il razzismo mascherato, lo scandalo di una relazione tra una donna matura e un un uomo più giovane, le rigidità “machiste” di cui peraltro è la figlia (ottima Francesca Inaudi) a farsi carico. Se da una parte Consiglio riesce a valorizzare la dialettica sentimentale tra due attori eccellenti (Ariane Ascaride e Helmi Dridi), dall’altra proprio nell’accumulo degli ostacoli ideologici e moralisti al loro amore inciampa, rendendo programmatica la successione di problematicità “a tema”. In un mélo così pensato e scritto, un minimo di visceralità in più non avrebbe guastato.
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