Regia di Francesco Munzi vedi scheda film
Ci sono tre fratelli molto diversi tra loro, a capo di una famiglia mafiosa in ascesa tra la Calabria, Milano e la Spagna, ma il pensiero non corre a Il Padrino di Sonny, Michael e Fredo, piuttosto alla tragedia sublime de I Fratelli Karamazov. Complimenti. Un film consigliatissimo.
Ci sono tre fratelli molto diversi tra loro, a capo di una famiglia mafiosa in ascesa tra la Calabria, Milano e la Spagna, ma il pensiero non corre a Il Padrino di Sonny, Michael e Fredo, piuttosto alla tragedia sublime de I Fratelli Karamazov. Come nel romanzo di Dostoewski, ognuno è a suo modo condizionato dal fantasma ingombrante del padre, ucciso anni prima in una faida con la 'ndrina rivale. E nessuno dei tre sfuggirà al finale che è già scritto per loro.
Il film è recitato quasi per intero in dialetto calabrese (con sottotitoli). Di solito sono piuttosto scettico sugli escamotages "realisti" di certi autori che si crogiolano nel vezzo di rappresentare la realtà "senza filtri". Che illusione! Il cinema è una finzione a beneficio dello spettatore, che ha diritto a un prodotto godibile e non a una lezione universitaria. Ma in questo caso, la scelta del dialetto paga, eccome! Ci accompagna dentro il dramma, senza appesantire più di tanto la visione, grazie alla mimica dei (bravi) attori, che spesso lasciano intuire il senso del dialogo anche se non indugiamo nei sottotitoli.
Complimenti. Un film consigliatissimo.
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