Regia di Francesco Munzi vedi scheda film
Fratelli. Il malavitoso “vecchia maniera” che gestisce il traffico di droga con l’Olanda; quello borghese che vive in una casa elegante con una moglie elegante (lei sa ma non vuole sapere); quello che preferisce stare con le capre e vorrebbe dimenticare la famiglia e i suoi affari sporchi. Ma c’è anche Leo, il figlio che rinnega il padre e aspira a diventare potente e rispettato come lo zio. Ci sono i patti e gli sgarbi, Milano e la Calabria (le due Calabrie, Africo di sopra e di sotto), l’arcaico e il moderno (ma senza stereotipi), il passato che incatena gli eredi a un destino ineluttabile.
Anime nere è scritto in forma di tragedia, come il romanzo di Gioacchino Ciriaco da cui è tratto. Non è un film di denuncia, non intende documentare alcunché, non spiega e non vuole indignare. Semmai utilizza gli strumenti del film di genere (un noir con risvolti sociali, un ‘ndrangheta-gangster movie) per farci vedere meglio ciò che di solito guardiamo senza capire. E alla fine diventa anche “documento” (antropologico). È una questione di dettagli, ambienti, legami che imprigionano, radici che soffocano, dialoghi in italiano o in dialetto a seconda del messaggio e dell’interlocutore. Munzi fa un passo indietro e lascia che a parlare siano i luoghi, i personaggi (ottime interpretazioni), la storia che procede lucidamente e inesorabilmente verso la catastrofe finale. Al bando la mitologia del genere e l’iconografia malavitosa, rimangono il racconto e la realtà. Bastano e avanzano.
Scarica l'app gratuita FilmTv digitale per iPad!
Copia singola 1,79 € - Abbonamento 6 mesi 34,99 € - Abbonamento 12 mesi 59,99 €
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta