Regia di Francesco Munzi vedi scheda film
Leo è un ragazzo che appartiene a una famiglia implicata in circuiti malavitosi. Sebbene il padre pastore cerchi di tenerlo lontano dai guai, Leo raggiunge i suoi zii a Milano, uno dei quali gestisce un traffico di droga. Quando quest’ultimo viene ammazzato, la sete di vendetta del ragazzo darà vita a una spirale sempre più tragica.
La violenza è come un virus che ti entra nel sangue, una malattia da spurgare a colpi di fucile, per rispondere al male con altro male, al dolore con altro dolore. Questo virus si è già impossessato di Leo; covano dentro di lui - che pure giovanissimo farebbe ancora in tempo a fuggire dal vortice della violenza - i torti accumulati negli anni dalla sua famiglia: bisogna agire subito, ora, per porre rimedio, per riportare in equilibrio la bilancia della sofferenza che viene vicendevolmente inflitta. E sebbene il padre abbia scelto una vita diversa, e sebbene gli zii cerchino ambiguamente di frenarlo - essi in primis sono immagini imbellettate di quel mondo di forza e guadagni facili - il ragazzo deve seguire un percorso che pare già scolpito nella pietra. Anime nere è un film crudele, severo, curato nei minimi dettagli, una fresca e genuina rielaborazione di situazioni note che - rappresentate senza fronzoli e orpelli retorici - riescono di nuovo a stupirci. Un ottimo lavoro del regista Francesco Munzi.
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