Regia di Bruno Corbucci vedi scheda film
In senso assoluto questo film è una vera "monnezza" (giusto per restare in tema): trama squinternata, volgarità assortite e chi più ne ha più ne metta. Eppure, se si ha l'accortezza di tenere il cervello rigorosamente staccato, bisogna dire che qualche sghignazzata ci scappa, specie se si è cresciuti con il binomio Milian/Amendola ad occhieggiare dagli schermi dei nostri scalcinati cinema di provincia. Tomas Milian (specie quando c'è il povero Franco Lechner, in arte Bombolo, a fargli da spalla), c'è poco da fare, è un pezzo di culto assoluto dei nostri anni '70 ed è sempre divertente (e persino commovente!) rivederlo in azione. Riviste con gli occhi smaliziati di oggi, divertono e diventano irresistibilmente "vintage" anche le spudorate pubblicità (non troppo occulte) con le quali, all'epoca, si riempivano le inquadrature di bibite Pejo, Fernet Branca, J&B, Punt & Mes e così via. Una "monnezza" di film, certo, ma per chi con questi filmacci ci è cresciuto, anche un pezzettino di cuore lasciato da qualche parte negli anni lontani della nostra infanzia, quando la vita sembrava dannatamente più semplice e bastava qualche grassa risata a giustificare la piccola/grande spesa per entrare al cinema. Voto sufficiente, di più sarebbe ridicolo, di meno sarebbe ipocrita.
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