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Scusate se esisto!

Regia di Riccardo Milani vedi scheda film

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Fanny Sally

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La recensione su Scusate se esisto!

di Fanny Sally
6 stelle

Serena Bruno, laureata in architettura con il massimo dei voti, è una donna brillante e piena di intraprendenza, una lavoratrice instancabile che ha alle spalle anni di studi e specializzazioni, grazie ai quali è riuscita a costruirsi un curriculum di tutto rispetto. Dopo aver girato mezzo mondo, si è stabilita a Londra, lavorando come architetto ad importanti progetti. Tuttavia, sentendo la nostalgia di casa, decide così di tornare in Italia, trasferendosi nella Capitale. Qui tuttavia i suoi titoli non valgono pressocché nulla, così è costretta a lavorare come cameriera per pagarsi l’affitto di una mansarda. Intanto che le sue domande di assunzione continuano ad essere respinte, stringe un’amicizia particolare col titolare del locale in cui lavora, Francesco, che scopre essere gay.

La vincita di un concorso per la riqualificazione di un quartiere popolare, è la sua occasione per emergere, ma scontrandosi da subito con la diffidenza e la discriminazione per il suo essere donna, decide di sfruttare l'ambiguità del suo nome e di coinvolgere l’amico, spacciandolo per il vero autore del progetto, e ottenendo così l’incarico sognato. Ben presto l’astuta copertura vacilla e la situazione si complica.

 

Non si riesce ad evitare che le pur intelligenti velleità di critica sociale restino nell’ambito del convenzionale buonismo, o sfiorino la farsa e certi argomenti (la crisi economica, la meritocrazia, le discriminazioni sul lavoro, l’omosessualità) vengano risolti in maniera sbrigativa e consolatoria, a discapito della credibilità. Nonostante ciò, Paola Cortellesi e Raul Bova - supportati da un cast in cui si segnalano anche Lunetta Savino, Ennio Fantastichini, Marco Bocci e Corrado Fortuna – al loro secondo film insieme, stavolta diretti dal marito di lei, Riccardo Milani, autore di molte serie tv di successo, si rivelano abbastanza complici e affiatati sulla scena da far trascurare le pecche di una sceneggiatura che, seppur scorrevole, brillante e dotata di buon ritmo, mostra i suoi limiti nell’affrontare e amalgamare con coerenza vari pressanti temi di attualità.

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