Regia di Riccardo Milani vedi scheda film
Adoro la comicità di Paola Cortellesi. Pur ripetendo spesso il ruolo della svampita un po’ imbranata, ma in fondo dolce e tenace nei suoi propositi, è sempre maledettamente divertente. Riesce a interpretare i personaggi che si cuce sulla pelle con una disinvoltura tale da renderli irresistibili.
In questo film fa il bis con Raoul Bova, di nuovo suo coprotagonista, ma stavolta la loro storia è tutt'altro che romantica. Inizialmente sembra esserlo, finendo con il concedere un piccolo colpo di scena niente male. Il loro duetto però è sempre godibile ed esilarante.
La trama, ricca di equivoci, mezze verità e inganni “a fin di bene”, è stilisticamente ben studiata, non frivola, con spunti interessanti e attuali, buoni sprazzi di comicità e di autoironia, più una sottile morale di fondo sull’importanza dell’onestà e sul coraggio di essere se stessi in una società maschilista e ancora piena di pregiudizi.
È una storia che si segue con piacere, soprattutto grazie alla viscerale simpatia dei due protagonisti, ma a partire dal secondo tempo non è immune a qualche calo di ritmo. I temi della disparità dei sessi nel mondo del lavoro, la fuga di cervelli e lo stratagemma della falsa identità per emergere, nonostante si fondano bene e abbiano un senso, finiscono con il diventare ridondanti a un certo punto. Le dinamiche di trama così si appiattiscono un tantino per poi riprendersi nell’epilogo forse poco realistico, ma adeguato.
Indimenticabili e spassosi i sogni a occhi aperti – in primis la scena del massaggio ai piedi – che Serena (la protagonista) fa su Francesco, un Raoul Bova un po’ “stagionato” ma sempre bello e anche bravo.
Nel complesso è una commedia pulita e garbata, un po’ diversa dalle solite, con ottimi dialoghi e una messa in scena frizzante. L’ideale per una serata da passare senza pensieri.
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