Espandi menu
cerca
Gli spostati

Regia di John Huston vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Antisistema

Antisistema

Iscritto dal 22 dicembre 2017 Vai al suo profilo
  • Seguaci 55
  • Post -
  • Recensioni 646
  • Playlist 3
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Gli spostati

di Antisistema
8 stelle

"Basta seguire la stella per ritrovare la strada di casa"

 

L'ultima battuta del film pronunciata da Clarke Gable, si rivelerà essere anche il suo definitivo addio al cinema, infatti l'attore sofferente già durante le riprese, morirà appena 15 giorni dopo le riprese ed insieme a Marylin Monroe (ultimo filn pure per lei), non tornerà mai più a casa e sarà nell'olimpo delle stelle del cinema per sempre. Gli Spostati (1960) di John Huston, è una pellicola crepuscolare e dal sapore mortifero (dovuto anche al destino di tre dei suoi protagonisti), tremendamente facile, ma anche portatrice di una visione malinconica della fine di un'epoca. Con Arthur Miller (marito di Marylin Monroe) alla sceneggiatura, Huston riprende i vecchi archetipi del western come la bionda esplosiva e il cowboy, per portarli innanzi al tribunale della storia come imputati e smontarli dall'interno nella loro rappresentazione figurativa.

 

Clark Gable, Marilyn Monroe

Gli spostati (1960): Clark Gable, Marilyn Monroe

 

Roslyn (Marylin Monroe) è una donna bellissima, ma già segnata da un divorzio, trovandosi per questo a vagare senza meta finché non incontra un cowboy di nome Gay (Clarke Gable), Giudo (Eli Wallach) e Pierce (Montgomery Clift).

Sono tutti degli Spostati (ma sarebbe meglio tradurre con disadattati), le cui figure sono spogliate del tutto della loro aura mitologica per farsi tangibili, specie il cowboy Gay, il cui spirito di libertà vive solo nelle sue parole vacue, poiché è la storia ad averlo condannato a dover soffrire e tirare fuori la cattiveria per poter sopravvivere nella provincia più sconfinata e polverosa dell'entroterra americano.

Tutti i nostri protagonisti non hanno mai avuto una casa o non ce l'hanno da tempo immemore, vedendosi costretti a vagare qua e là in un paesaggio intriso di violenza e in preda ad un malessere esistenziale a cui non sanno trovare risposta.

 

Marilyn Monroe

Gli spostati (1960): Marilyn Monroe

 

Le certezze sono crollate e la tanto decantata libertà, sbatte violentemente contro la cruda realtà dei fatti che trova il massimo apogeo nella cattura dei mustang, non c'è nulla di epico in tutto questo; tra una popolazione oramai quasi decimata, l'inutilità di usarli come mezzo di trasporto (ormai vanno tutti in motorino dice Gay) e la fatica, il sudore e la polvere per poterli dominare e catturare con tutte le proprie forze, emerge il lato più brutale e veritiero di ciò che il mito ci ha tramandato. Le praterie sconfinate sanno di desolazione più che di libertà ed i cavalli sono sfruttati solo come carne da macello, è un colpo durissimo a tale animale, figura simbolo del vecchio west.

 

Thelma Ritter, Eli Wallach, Clark Gable, Marilyn Monroe

Gli spostati (1960): Thelma Ritter, Eli Wallach, Clark Gable, Marilyn Monroe

 

È un peccato che tanta grazia figurativa non sia sorretta da altrettanta perizia nella scrittura. La sceneggiatura non è male, solo che Artur Miller ci va giù con la mano pesante nello script, appesantendo troppo il film di una letterarieta' di fondo che a conti fatti impedisce all'opera di emanciparsi totalmente dalla carta su cui è stata stesa. Forse più adatta alla pagina scritta che al cinema, Gli Spostati ha il pregio innegabile di regalare ai suoi protagonisti delle perfomance attoriali di notevole livello. Clarke Gable è rivoltato come un calzino nella sua iconografia, il suo volto sofferente ed i 60 anni di età si fanno certamente sentire, ma il sex appeal non gli manca di certo, riuscendo ad essere un partner credibile per Marylin Monroe.

 

Clark Gable

Gli spostati (1960): Clark Gable

 

Riguardo quest'ultima, il ruolo è un fortemente autobiografico (così come quello di Montgomery Cliff, che fa riferimento ad un incidente al viso), con varie vicissitudini provenienti dalla sua vita reale. Marylin Monroe forse è un mito superiore di gran lunga alla propria fama, ma se è così amata non può essere solo la morte in giovane età o la sua bellezza "trasgressiva", di sicuro Marylin Monroe è quella che si può definire un'attrice di "emozioni", non ha una grande tecnica ma neanche si può definire bella e basta, poiché quando si mostra innanzi alla macchina da presa, travolge come un uragano lo spettatore grazie alla sua presenza scenica. L'attrice migliorata di film in film, dopo le sue prime perfomance dove si riscobtravano problemi di dizione anche, negli ultimi 3-4 film era migliorata moltissimo, arrivando a regalare al mondo a 35 anni, la sua miglior perfomance di tutta la sua carriera. Fragile e vulnerabile, risulta autrice di una prova recitativa dove mette da parte i suoi manierismi, per buttarsi anima e corpo nella tangibile delusione esistenziale del suo personaggio, che come i mustang, desidera essere libera. Purtroppo per l'attrice, il flop del film, la privera' di possibili premi in quella stagione cinematografica. Il volto mostra i segni del tempo, ma aggiunge ulteriore fascino alla sua bellezza; morirà in circostanze misteriose ad appena 36 anni, era ancora bellissima e con tutta la vita ed una carriera davanti per mostrare i suoi progressi; ma di lì a poco, diventerà un mito.

 

Marilyn Monroe

Gli spostati (1960): Marilyn Monroe

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati