Regia di John Huston vedi scheda film
Ecco uno di quei film che vedi una volta e non scordi più, lo rivedi e il mito si rafforza. THE MISFITS – GLI SPOSTATI, storia di tre uomini, una donna e tanti cavalli. Dalla penna del drammaturgo Arthur Miller (UNO SGUARDO DAL PONTE) nasce un copione scritto per la moglie Marilyn Monroe, per lei reduce da riusciti ruoli brillanti fu l’occasione per affermarsi anche come attrice drammatica. Nel cast la affiancano Clark Gable, Montgomery Clift, Eli Wallach e Thelma Ritter. Alla regia un grande regista di nome John Huston. Roslyn è una trentenne che arriva a Reno con l’amica Isabelle per ottenere il divorzio, donna malinconica e romantica conosce l’ex pilota di origine italiana Guido, fresco vedovo. Egli, a sua volta, le presenta il maturo allevatore Gary e tra i due scocca la scintilla. Diventano tutti amici, vivendo alla giornata e divertendosi per i locali della città dei casinò. A loro si aggrega il giovane Perce, un disincantato cow-boy da rodeo che con Roslyn stringe una platonica intesa. Quando i tre amici decidono di andare a catturare cavalli nell’altopiano l’amicizia con lei rischia di incrinarsi. Miller mise tanta carne al fuoco e Huston da esperto direttore di attori e copioni eclettici diresse in modo talmente esemplare da confezionare un capolavoro. Le riprese cominciarono il 18 luglio del 1960 a Reno e nel deserto del Nevada e dovevano durare 50 giorni ma si protrassero fino ai primi di novembre. Sotto una temperatura di 38 gradi, in un territorio utilizzato in passato per esperimenti nucleari, tre superstar in crisi per motivi differenti si confrontarono ad armi pari dando il meglio di sé. Marilyn Monroe interpretò il ruolo più bello della sua carriera perché recitava semplicemente se stessa, sul set si racconta che fosse manipolata dalla sua maestra di recitazione Paula Strasberg e si consumò la separazione dal marito/sceneggiatore. Ciò che le capitò in seguito è ormai leggenda. Clark Gable pure colse una gran bella occasione, peccato che il suo cuore già malandato non abbia retto alle fatiche della lavorazione e ci lasciò una decina di giorni dopo la fine delle riprese. Monty Clift era un attore magnetico e tormentato, sopravvissuto a un incidente di macchina alcuni anni prima, il suo volto rimase in parte sfigurato. Con Marilyn scambiò psicofarmaci e fraterna amicizia. Morì sei anni dopo a soli quarantasei anni. GLI SPOSTATI è un’opera dalla forte impronta Milleriana ma sono presenti echi di Hemingway. Film di cowboy moderni e disadattati, amanti dell’avventura e dell’imprevisto. Anarchici e insofferenti alle regole, la loro frase di rito è: “Meglio che stare sotto padrone!”. Uomini duri solo in apparenza, in realtà fragili e desiderosi di comprensione e affetto. All’ottimo caratterista Eli Wallach nei panni di Guido spettano alcune tra le più belle battute (ce ne sono tante in bocca a tutti i protagonisti): “Tu ami la vita, mentre noi cerchiamo un posto dove nasconderci e vederla passare” oppure “Sono un pilota che non riesce né ad atterrare né a puntare diritto verso Dio” e ancora: “Il tuo sorriso è come il sorgere del sole…”.
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