Regia di John Huston vedi scheda film
probabilmente questo film è famoso per la ragione sbagliata:la morte di Clark Gable il giorno dopo la fine delle riprese e anche quella della Monroe circa un anno dopo.E questa oscura aria di morte rischia di nascondere gli indubbi meriti del film.E'un tardo western ambientato a Reno nel Nevada dove arriva una donna,Roslyn, per divorziare.Qui incontra tre amici che vivono nella cittadina e che sono attratti da lei(e ci credo).In comune hanno la caratterisitica di vivere ai margini ,un rifiuto quasi di adeguarsi ai tempi moderni,campando con catture di cavalli (per venderli a fabbricatori di mangimi) e rodei.Il film vive del confronto tra questi quattro personaggi che il titolo italiano definisce spostati rappresentanti esemplificativi di un umanita' allo sbando,simboli di un America attaccata ai propri simboli(il west resta uno dei simboli degli States,forse IL simbolo degli States)e che ha difficolta' a progredire,ad adeguarsi alla modernita'.Spettacolari le sequenze della cattura ai cavalli,come anche quella in cui la Monroe,sola con lo sfondo di un paesaggio desertico dà degli assassini agli altri con lei che avevano catturato e impastoiato i cavalli.La Monroe usata in un ruolo altamente drammatico è veramente una scoperta e rimane il rimpianto per quello che avrebbe potuto fare nella sua carriera troncata sul piu'bello.Gable resta ancorato al suo stereotipo di cowboy tutto d'un pezzo(capace pero'del gesto romantico di liberare di nuovo il cavallo dopo averlo ricatturato,tutto cio'per conquistare Roslyn),mentre Clift lascia trasparire un velo di selvaggia inquietudine nel suo personaggio.Sara'stato pure sopravvalutato a cusa degli elementi funesti che lo hanno caratterizzato ma è un film notevole in cui la regia brillante di Huston riscatta una certa verbosita' di fondo.E ditemi se la lotta tra Gable e il cavallo da ricatturare non ricorda per intensita'e convinzione la lotta tra il folle capitano Achab e Moby Dick......
ottima prova
uno sguardo inquieto e che lascia trasparire selvaggia inquietudine
riprende il suo stereotipo ammantandolo di un aria autunnale
una scoperta per quanto brava in un ruolo drammatico
regia brillante che risctta una certa verbosita'
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