Regia di Billy Wilder vedi scheda film
Ancora una volta Billy Wilder offre uno spaccato realistico, sagace ma soprattutto modernissimo (ed attuale) sul cinismo dei media. Tante volte si sente ancora oggi parlare del ruolo della TV (oggigiorno coadiuvata dal mondo del Web) e della rapacità con cui essa si getta sulle tragedie personali. Ne aveva già evidenziato le storture Orson Welles con il suo immortale Quarto potere ove il protagonista, ricco magnate ed editore non si ferma a, letteralmente, inventarsi delle guerre pur di alimentare le vendite del suo giornale scandalistico; ne parlerà Sidney Lumet con il suo "arrabbiato" Quinto potere dove stavoltà è la televisione che non si ferma nemmeno davanti alla morte degli uomini. Tuttavia L'asso nella manica, non cerca tonalità grottesche, al contrario, attraverso un protagonista spregevole, il giornalista Charles Tatum, mette in luce una vera e propria discesa negli inferi del lato altrettanto cinico delle persone che circondano Tatum, nelle quali lo spettatore rischia facilmente di riconoscersi. Se la figura della moglie insoddisfatta, capace di tocchi di perfidia inarrivabili, è piuttosto convenzionale, risulta magistrale la curiosità morbosa di tutti i curiosi passanti che ben lontani dal vivere la tragedia di un uomo imprigionato, pensano invece a passare qualche giorno in villeggiatura, tra divertimenti, cibo ed un'invasione di telecamere e cronisti. Le autorità non sono certo dipinte in modo più esaltante: vediamo uno sceriffo corrotto disposto a tutto pur di acquisire popolarità. In tutto questo, l'unica figura a maturare è proprio quella del protagonista, nonchè artefice di un'enorme messinscena che lo unirà per sempre al destino della sua vittima. Eccezionale performance di Kirk Douglas che non fa nulla per guadagnarsi le simpatie del pubblico, salvo poi far emergere la propria umanità. Eccellente, come sempre, la vena di humour che accompagna la vicenda che va a svanire in un epilogo man mano più cupo e tragico.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta