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La sposa in nero

Regia di François Truffaut vedi scheda film

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La recensione su La sposa in nero

di steno79
8 stelle

Riuscita incursione di Truffaut nel cinema di genere: ispirandosi a un romanzo dello scrittore William Irish, il regista francese dirige un thriller di chiara matrice hitchcockiana, ma rivisto secondo un'ottica europea, dove, più che la suspense, conta il percorso morale dei personaggi. La sposa mancata insegue e uccide i cinque balordi che avevano causato la morte del marito: in fondo è la storia di un'ossessione amorosa, come in altri film di Truffaut, ma con uno stile apparentemente più freddo, che in realtà, sotto la scorza di ghiaccio, cela un'autentica emozione. Strutturato ad episodi, con un segmento per ogni omicidio: ma questo carattere frammentario non gli nuoce, perchè il personaggio centrale è sempre a fuoco, grazie all'ottima prestazione della Moreau, attrice che con Truffaut toccò l'apice della carriera nel mitico "Jules e Jim", ebbe con lui anche una relazione amorosa, qui sa conferire al personaggio la giusta determinazione e un distacco di fronte alla sanguinosa vendetta che va a compiere. Tra le varie vicende, quella più interessante mi è sembrata quella del pittore Fergus interpretato da Charles Denner, attore molto amato da Truffaut che anche qui si fa valere, ma nel cast maschile sono molto bravi anche Michel Bouquet e Jean-Claude Brialy, tutti volti di una mascolinità insicura e a modo suo egoista. Certo, se invochiamo i criteri di verosimiglianza realistica il film non starebbe in piedi, ma è talmente coerente nella sua impostazione che non ci si preoccupa di ciò. Una menzione d'onore per la partitura di Bernard Hermann, chiaro omaggio al Mago del Brivido, nonché per la fotografia a colori dell'insostituibile mago delle luci della Nouvelle vague Raoul Coutard. Film a quanto pare poco amato da Truffaut, ma di grande influenza sugli sviluppi futuri del Revenge movie, incluso Kill Bill di Tarantino.

voto 8/10

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