Trama
Anne Gueguen è molto più di una semplice insegnante di storia di un liceo. Lei si preoccupa per davvero degli studenti più difficili della città in cui insegna. Frustrata dal loro materialismo e dalla loro mancanza di ambizione, Anne ha chiesto di partecipare a un concorso nazionale nel quale si insegna ai ragazzi cosa sia crescere come adolescenti in un campo di concentramento nazista. Testando i limiti dei suoi allievi, Anne e il suo progetto cambieranno per sempre l'esistenza dei ragazzi, aiutandoli a trovare una loro strada.
Approfondimento
UNA VOLTA NELLA VITA: GLI STUDENTI E L'OLOCAUSTO
Diretto da Marie-Castille Mention-Schaar e sceneggiato dalla regista a partire dalla vera storia di Ahmed Dramé, Una volta nella vita racconta le vicende di una classe di studenti adolescenti in un quartiere etnico di Parigi, la cui insegnante decide di iscrivere a una competizione nazionale per esaminare le conseguenze dell'olocausto dal punto di vista dei giovani. Con la direzione della fotografia di Myriam Vinocour, le scenografie di Vincent Deleforge e Anne-Charlotte Vimont, i costumi di Isabelle Mathieu e le musiche originali di Ludovico Einaudi, Una volta nella vita mostra quello che è conosciuto come il Concorso nazionale della Resistenza e della Deportazione (CNRD), istituito ufficialmente nel 1961 al ministro dell'istruzione francese Lucien Paye a seguito delle iniziative di diverse associazioni, prima tra tutte la Confederazione nazionale dei combattenti volontari della Resistenza. L'obiettivo principale del CNRD è quello di trasmettere dei valori associati ai diritti dell'uomo e ai principi della democrazia, permettendo agli studenti di scuole medie e superiori di misurarne la rilevanza e la modernità. La partecipazione al concorso, inoltre, offre agli studenti l'opportunità di incontrare faccia a faccia i resistenti e i deportati e di stabilire con loro un forte legame che supera ogni divario generazionale. Dal 2000, il CNRD è entrato a far parte dei programmi per la Giornata della Memoria del Ministero dell'Istruzione in collaborazione con il Ministero della Difesa.
A spiegare meglio le intenzioni di Una volta nella vita sono le stesse parole della regista: «Una volta nella vita si pone delle domande su ciò che abbiamo ricevuto in eredità da chi ci ha preceduto e su questioni fondamentalmente rilevanti per le nostre società moderne, come ad esempio la religione (il film si apre con una scena in cui si invita una studentessa araba a non indossare il suo velo per essere ammessa in una scuola). La storia trae spunto dalla vera esperienza del giovane Ahmed Dramé, che ha partecipato alla stesura della sceneggiatura e ha preso parte alle riprese come coprotagonista a fianco di Ariane Ascaride. Per esser corretti, Ahmed ha scritto un primo copione di una sessantina di pagine che mi ha invitato a leggere dopo il nostro primo film realizzato insieme: era la storia di un concorso letterario e del desiderio di una docente, appena arrivato in un liceo, di portare i suoi studenti a primeggiare nella competizione. Ho scoperto poi che la vita di Ahmed e dei suoi compagni era stata letteralmente sconvolta dalla partecipazione al CNRD. Mi sono messa in contatto con Madame Anglés, la professoressa, e ho cominciato a rimettere mano alla sceneggiatura: è venuta così fuori la storia di vita di un giovane francese musulmano, appassionato di cinema e desideroso di far qualcosa nella sua vita, e della professoressa Anne Gueguen, le cui azioni sono mosse dal rispetto reciproco con i suoi allievi e dalla voglia di comprensione nei loro confronti.
Sin da subito, gli studenti si mostrano interessati a partecipare al CNRD ma c'è un momento chiave che cambia la loro prospettiva: l'incontro con Leon Zyguel, un uomo che è stato deportato durante l'adolescenza e che ha accettato (non senza perplessità) di interpretare se stesso».
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Commenti (5) vedi tutti
Pare una Storia effettivamente reale di Disgregazione Sociale Giovanile per poi virare verso ambiti più Storici e da non dimenticare ma il tutto non mi ha dato un certo fascino.voto.4.
commento di chribio1Che età difficile l'adolescenza! Ma per fortuna ci sono insegnanti che sanno tirar fuori dai ragazzi la loro ricchezza anche quando è ben nascosta sotto la loro insolenza. Bel film.
commento di Artemisia1593La storia vera di una classe che scopre la shoah
leggi la recensione completa di ottodueLa storia è vera, qualche concessione all’abbellimento romanzesco e un pizzico di approssimazione nel tratteggio dei personaggi e nel percorso evolutivo della classe protagonista si perdona, non sono le ragioni dell’arte che s’impongono in questo film, c’è altro.
leggi la recensione completa di yumeLa scuola finalmente letta e rappresentata, come il luogo ideale per la trasmissione del sapere.Anche se molto (quasi tutto) è prevedibile in questa storia, la formula comunque funziona grazie soprattutto alla bella prova di Ariane Ascaride, la sua protagonista.
commento di (spopola) 1726792