Regia di Elia Kazan vedi scheda film
Di Elia Kazan non avevo visto nulla sino a questa pellicola, ma sapevo che a livello umano tale regista è quello che definirei poco più di merda distillata, visto che per avvantaggiare sé stesso, rovino' la vita o molti suoi colleghi (anche quelli che con il comunismo nulla avevano a che fare). Qualità umane inesistenti a parte, purtroppo quando vedo un film, devo valutare questo e non la discutibile persona che lo dirige e Lo Splendore nell'Erba, risulta un piccolo capolavoro che ha fatto scuola.
Visto al giorno d'oggi, può risultare datato in alcuni aspetti sia terminologici (non si citano mai le parole come sesso, aborto o riferimenti alla contraccezione) che situazionali (i personaggi "libertini" alla fine o vengono pesantemente puniti, oppure rientrano all'ordine); in sostanza vince l'ordine e il conservatorismo sociale della visione del regista, nulla di male, ognuno la pensa come vuole, ma ovviamente la carica scandalistica che poteva avere all'epoca, oggi risulta meno d'impatto.
Kansas, 1928. I liceali Bud (Warren Beatty) e Deanie (Natalie Wood) si amano alla follia, ma le rispettive famiglie, le regole puritane della società e un destino ironicamente crudele finiranno per compromettere in modo drammatico la loro unione.
«Se niente può far che si rinnovi/all'erba il suo splendore e che riviva il fiore/della sorte funesta non ci dorremo, ma ancor più saldi in petto/godrem di quel che resta». I versi di William Wordsworth, tratti dall'Ode all'Immortalità, sono letti con una forte carica emotivo-passionale da una Natalie Wood nel suo splendore adolescenziale, che avrebbe fatto piacere al poeta, consegnando il film all'immortalità, poiché esplicano appieno il nucleo tematico della pellicola basata sul passaggio dell'adolescenza all'età adulta e la conseguente maturazione sessuale dei due protagonisti.
Kazan riesce ad evitare la verbosita' tipica di tanti melodrammi ad ambientazione nel profondo sud degli Stati Uniti (molti erano tratti dalle opere di T. Williams) a favore di scene di grande impatto figurativo come nella prima sequenza del film dove Bud vorrebbe fare sesso, ma la pudica Deanie lo respinge nonostante la scelta di farlo non venga percepita per forza come giusta; il panorama delle cascate che scorrono impetuose in effetti suggerirebbero alla ragazza di seguire la natura e lasciarsi andare, poiché finirebbe con l'assecondare un istinto naturale.
L'irruenza giovanile, viene però repressa dalle regole sociali che vogliono sopprimere le esigenze umane, a favore di regole e convezioni sociali di stampo morale. A Bud Stamper viene prospettato dal padre un matrimonio riparatore in caso "metta nei guai" la sua fidanzata, mentre Deanie è costretta a comportarsi rispettabilmente come una brava ragazza inibendo le sue pulsioni e al contempo frustrare le voglie sessuali del povero Bud deciso ad andare oltre i meri baci.
Un esempio di ragazza totalmente libera da ogni inibizione è la sorella di Bud, Ginny, che a seguito di uno scandalo, venne costretta dalla famiglia Stamper a rientrare nel paesino ed é soggetta alle chiacchiere moraliste del paese. Ginny però continua a comportarsi come prima e comunque sia, non viene vista in modo positivo mell'ottica filmica, poiché porterà ad una crisi tra Bud e Deanie, poiche il ragazzo è frustrato dal fatto che non può lasciarsi andare con la sua ragazza come invece fa' la lasciva Ginny, pena subire le conseguenze negative del suo comportamento.
Che il film sia destinato ad andare mano a mano verso il disfacimento umano dei vari personaggi lo sappiamo fin da subito visto che é ambiantato nel 1928 e la famiglia povera di Deanie, possiede azioni di grosso valore che aumentano di prezzo giorno dopo giorno, memtre la famiglia Stamper possiede pozzi di petrolio e svariati investimenti. Lo spettatore più attento sa' benissimo che nel 1929 con il crollo della borsa di New York tutto questo benessere apparente che nell'inquadratura con le luci ai bordi a mo di cornice, troverà l'ultimo ed illusorio quadro rappresentativo, che verrà spazzato via dall'apocalisse finanziaria del Giovedì Nero con migliaia di persone che avendo perso tutto si butteranno dalle finestre; la fine del sogno americano e dell'accumulo materiale in Terra che non tiene conto delle ragioni del cuore e degli affetti umani.
Elia Kazan è amche un grandissimo direttore di attori; Warren Beatty rende benissimo il suo personaggio sconfitto dalle norme sociali ed incapace di ribellarsene, ma la migliore è l'eterea Natalie Wood nell'anno del suo massimo splendore non solo fisico, ma anche di fama (farà West Side Story quell'anno) e soprattutto recitativo. Il ruolo di Deanie è la sua miglior perfomance della carriera; poiché si destreggia su un confine labile tra repressione puritana e voglia di lasciarsi andare, vontrasto tra due visioni di vivere la vita che la porterà nel baratro di una crisi emotiva per poi sprofondare nella follia. Eterna ragazza, oppure donna? Deanie non è né l'una, né l'altra a questo punto, ma nel finale forse abbiamo a che fare una donna che è entrata nel mondo dei grandi, e oramai s'è lasciata alle spalle le sue fantasie o meglio, le sue illusioni adolescenziali come ci suggerisce il significato della poesia. Meritava l'oscar? La concorrenza era fortissima visti i nomi... ma forse meritava di portare la statuetta a casa visto che é un elemento che rende il film ancora molto fresco al giorno d'oggi. Purtroppo dopo quell'anno, Natalie Wood farà si e no 2-3 film interessanti, prima di essere spazzata via dalla New Hollywood (che con la profonda rappresentazione psicologica data in questo film, ha anticipato fi almeno 7-8 anni) e farà film di scarso valore, sino a morire a poco più di 40 anni.
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