Regia di Elia Kazan vedi scheda film
Il “Come eravamo” di ciascuno. Questo capolavoro è la languida riflessione della maturità sulle illusioni giovanili: sui sogni che sembrano importanti solo perché sono grandi, e sulle passioni che sembrano giuste solo perché sono violente. Per i due protagonisti, la sete di libertà dei vent’anni, erroneamente identificata con l’assoggettamento all’istinto, termina in un vicolo cieco; e solo il distacco forzato dai loro desideri li consegnerà alla vita consapevole. Per entrambi, la flebile luce fuori dal tunnel è la presa di coscienza che ogni scelta è un compromesso tra ciò che si vorrebbe e ciò che è possibile; che gli strattoni inferti dal destino sono il suo modo di prenderci per mano; e che gli ostacoli posti sulla nostra strada sono transenne per delimitare il cammino che ci è assegnato. Ed alla fine, il dramma di ogni rinuncia si stempera nella quotidianità, perché la realtà è una forza che riesce a vincere su tutto. Elia Kazan ci porge questo tesoro di saggezza con il garbo di un vero artista dello sguardo, con un realismo trasognato, articolato in immagini pittoriche, come nei pannelli delicatamente colorati di un mélo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta