Regia di Elia Kazan vedi scheda film
"Ma se la radiosa luce che una volta/ tanto brillava negli sguardi è tolta,/ se niente può far si che rinnovi all'erba il suo splendore..." Sono versi di William Wordsworth, citati e citato nel film di Elia Kazan, il cui titolo è dovuto appunto a tali parole: melodramma sull'amore della giovinezza, che, potentissimo, sfuma e a volte è irripetibile in tutta la sua forza dirompente, nel bene e nel male, con tutte le lacrime, le gioie, gli abbandoni e le esplosioni che comporta, "Splendore nell'erba" fu l'esordio al cinema di Warren Beatty. Come sempre succedeva ai film di Kazan, il lavoro degli attori è notevole, e la loro conduzione di alto livello: solo Beatty, in una parte che ha varie somiglianze con l'Hobbel di Robert Redford in "Come eravamo", per niente facile, di un ragazzo troppo bello e ambito, che non sa reggere il peso di un'eccessiva pressione,un ingombrante padre padrone e la svolta degli eventi dopo la Grande Depressione del '29, manifesta ancora l'essere leggermente acerbo. Però in compenso, Pat Hingle nel ruolo del padre ricco e volgare d'animo,che andrà alla rovina, ha momenti molto intensi, e Natalie Wood, nel lacerato ruolo principale di una brava figliola perduta nel proprio amore, è portentosa, da manuale per giovani interpreti. Il finale è di una finezza e di una malinconia tanto delicati da risultare quasi impalpabili e però ancor più rimane impresso, come una sensazione profonda: quella della gioventù che c'è stata ed è passata via, come un sentimento che non ha più la medesima intensità dei giorni del sole.
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