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La isla minima

Regia di Alberto Rodriguez vedi scheda film

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La recensione su La isla minima

di supadany
8 stelle

Negli ultimi anni, il cinema spagnolo non è più solo, o quasi, riconducibile a Pedro Almodovar. Soprattutto quando si parla di opere di genere, il movimento iberico sta formulando una bella combriccola di autori/interpreti, tra i quali Alberto Rodriguez è il più prominente, accompagnato, tra gli altri, da Raul Arévalo e Antonio de la Torre, entrambi presenti - il primo come regista, il secondo come interprete - in La vendetta di un uomo tranquillo.

Bene, questo trio, seppure con distinti pesi specifici, si ricongiunge in La isla minima, un’opera dalla grande portata evocativa, che imbastisce un percorso rivolto a guardare anche alla Storia di una nazione, pur parlando di un caso di violenza efferata, senza farsi mancare nulla, tra tensione e sottotesti propedeutici alla stimolazione di ulteriori considerazioni.      

Spagna, 1980. In un piccolo villaggio dell’Andalusia sono scomparse due ragazze. Per fare chiarezza sulla loro improvvisa sparizione, arrivano da Madrid Pedro Suarez (Raul Arévalo) e Juan Robles (Javier Gutiérrez), due detective di diversa estrazione.

È presto chiaro che non si tratti di un caso isolato, ricollegandosi a un passato di terrore e a traumi recenti che i radicali cambiamenti istituzionali in atto non possono cancellare da un giorno all’altro.

 

Raúl Arévalo, Javier Gutiérrez

La isla minima (2014): Raúl Arévalo, Javier Gutiérrez

 

Nell’epoca del mordi e fuggi, La isla minima è un’opera ancora più preziosa. Non ha la smania di dover apparire a tutti i costi e soprattutto presta la massima attenzione a una miriade di dettagli.

La messa in quadro è curata senza lasciare alcunché al caso, l’aspetto paesaggistico (la palude) ha un ruolo importante e metaforico (il nuovo presente non ha la forza necessaria per tirare tutti fuori dalle secche del passato), mentre i comparti tecnici si prendono la briga di rendere abissali i contrasti tra la luce abbagliante del giorno e il buio della notte, quest’ultima propria di una vicenda macabra.

Preso atto di qualità organiche, la gestione dell’insieme fa la differenza. Alberto Rodriguez (Unit 7, L’uomo dai mille volti) denota un alto grado di controllo, propone un passo lento che ha il gusto del ragionato, attua focus sui dettagli (vedi i corpi dei cadaveri) ma soprattutto discerne scrupolosamente i caratteri principali. Il fresco passaggio dalla dittatura di Franco alla democrazia è uno spazio che regala risorse cui attingere, tra omertà e crimini sistematici, luoghi che inghiottono le persone senza doverne dare da conto, e due protagonisti divisi per formazione, con Pedro che vorrebbe spaccare il mondo in due, scontrandosi con il nuovo corso democratico, non ancora pronto a portare avanti una profonda rivoluzione.

Di fronte a questo scenario, che come stella polare predilige un’integrità analitica costituita un pezzo per volta, anche a discapito della spettacolarità e incastonando gemme preziose in costante successione, l’intrigo nella sua essenza assume un’importanza secondaria.

Per tutte queste ragioni, La isla minima sfonda gli argini, proponendo un preciso spirito di osservazione, un sottobosco nutrito (che si avvale della madre delle vittime, di un cacciatore di frodo e di un fotografo a caccia di scoop) e di un marciume che viene a galla, tra riflessi sociali e un’afa soffocante, parlando con equilibrio di uomini e motivazioni personali, trovando un prelibato amalgama tra le tante direttive messe in atto, senza trascurare elaborate composizioni in movimento (vedi un catalizzante inseguimento notturno in automobile) e un’originale impronta aerea dei magnifici titoli di testa.

Una delizia polifonica e ipnotica, realizzata da un autore da non perdere di vista.

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Ultimi commenti

  1. Estonia
    di Estonia

    Grande noir. Secondo me uno dei migliori degli ultimi anni.

    1. supadany
      di supadany

      Ciao carissima, scorrendo l'elenco dei voti presenti nella scheda ho visto che gli hai assegnato il massimo dei voti. Effettivamente, avrei anche potuto stare un po' più largo (sicuramente non più stretto per quanto l'ho apprezzato) ma anche io lo considero tra i principali noir degli ultimi anni. L'avesse diretto un regista conosciuto ovunque, tanto per dire uno come David Fincher, sarebbe stato sulla bocca di tutti, non solo dei cinefili (che infatti sono accorsi in buon numero sulla scheda di FilmTv dedicata all'opera).
      Adesso devo recuperare gli altri film di Alberto Rodriguez, il precedente "Unit 7" e il successivo "L'uomo dai mille volti" (che ho visto essere presente su Netflix), anche perché se ne parla sempre un gran bene.
      :)

    2. Estonia
      di Estonia

      Ho visto i trailer di tutti e due (io sono una estimatrice assoluta dei trailer!), purtroppo solo in lingua originale NON sottotitolati, e “L’uomo dai mille volti” mi è parso il più accattivante. Comunque mi sono messa sulle tracce di entrambi utilizzando le vecchie ‘mulattiere’ (anche se per ora la vedo grigia…) perché non ho ancora messo in conto l’abbonamento a Netflix.
      Spero solo che il successo riscosso da “La isla minima” consenta ai suoi lavori di essere accessibili senza difficoltà. Ci sono tanti film anche ben fatti che col tempo si dimenticano, ma La isla mi è rimasto particolarmente caro. Ciao, carissimo! ;)

    3. supadany
      di supadany

      Guarda, "Unit 7" l'ho in bluray italiano per cui mi sembra strano non si trovi (ma può essere, direi quasi che sarebbe giusto), mentre "L'uomo dai mille volti" sul mulo c'è, si tratta solo di avere pazienza. Non per fare l'Almodovar di turno, ma Netflix, all'occorrenza, lo bypasso anche io, per quanto costi poco (e merita solo per il fatto di scardinare il datato duopolio Sky/Mediaset), mi bastano i biglietti al cinema e l'acquisto di circa 20 bluray/dvd al mese per sentirmi in pace con la coscienza. Per di più, le due cose (bluray e Netflix) viaggiano su galassie lontane (il di più che garantisce il primo, Netflix nemmeno lo prende in considerazione) ed è facile intuire da che parte sto.
      ;-)

  2. champagne1
    di champagne1

    mi hai davvero "conquistato"; a questo punto spero di poter rintracciare l'opera e poi darti un mio modesto riscontro...

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