Regia di Alberto Rodriguez vedi scheda film
True detective alla spagnola: un giallo duro, tosto e tirato
Scovato quasi per caso in un meritorio cinema parrocchiale che periodicamente propone pellicole scartate dalla grande distribuzione locale, questo film, che nella mia città non è mai arrivato alla normale programmazione, merita di essere cercato e visto dal grande pubblico. È un bel thriller, tosto e tirato, ambientato nei tardi anni 70, in una Spagna rurale, desertica e arretrata, con personaggi che nulla concedono allo star system e al maquillage hollywoodiano. Torna alla mente la prima serie di "True detective", sia per i risvolti della vicenda, sia per l'ambientazione (questa Spagna inquietante somiglia tanto a quel profondo sud americano) sia, soprattutto, per la coppia di detective protagonisti, ineleganti e sdruciti, gravati da un peso di segreti passati e presenti. Anche la struttura del racconto e il ritmo fanno pensare a una serie condensata - abilmente - in meno di due ore: si poteva diluire in quattro puntate televisive, ognuna segnata dal suo bravo colpo di scena, se n'è fatto, invece, un bel giallo, tirato e avvincente, dove gli stessi colpi di scena si succedono senza soluzione di continuità.
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C'è anche un entroterra "politico" di straordinaria rilevanza, nel senso che il regista è riuscito a realizzare un film particolarmente polemico sulla transizione dalla dittatura alla democrazia nella Spagna post-franchista (camuffandolo da thriller). Una dura requisitoria insomma sulle fondamenta di quel paese che ci fa comprendere molto bene le contraddizioni che la Spagna sta ancora vivendo ai giorni nostri.
Completamente d'accordo con te, spopola.
Verissimo: la recensione è stata scritta di getto e mi sono soffermata sulle cose che mi hanno colpita di più. Ma il discorso del post franchismo è molto evidente, seppure in sottotraccia.
Il mio infatti non intendeva essere ne una critica nè una puntualizzazione, ma una semplice aggiunta alla tua comunque corposa e interessante recensione
Secondo me, il bello di questi social è proprio riuscire a discutere insieme delle cose che ci piacciono, mettere a confronto le nostre visioni, no?
Sì sono d'accordo: è per questo che anche io ci sto molto volentieri dentro.
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