Regia di Richard Loncraine vedi scheda film
L’appartamento dove Ruth e Alex Carver vivono da oltre 40 anni è al quinto piano di un palazzo senza ascensore di Brooklyn: fare visita all’anziana coppia comporta un fiatone che ricorda subito il gag iniziale di A piedi nudi nel parco. E il film di Richard Loncraine potrebbe esserne un sequel: cosa sarebbe successo ai giovani neosposini anticonformisti se fossero rimasti in quella casa per sempre, con New York intorno a cambiare volto e ritmo, e il loro amore inscalfibile al passare del tempo? Potrebbe essere una pièce teatrale anche questo Ruth & Alex (tratto, in realtà, da un romanzo), ambientato in poche stanze e qualche fugace esterno newyorkese, commedia borghese dai toni pacati che, nelle prove in sorniona sottrazione di Diane Keaton e Morgan Freeman, pare prendersi gioco dei ritmi e del cinismo di certo cinema contemporaneo. Incarnato, invece, dall’ipercinetica nipote Cynthia Nixon, cui è affidata la vendita dell’amato appartamento e la ricerca di una nuova casa. Alla frenesia immobiliare, marito e moglie devoti l’uno all’altra sembrano impermeabili e ironicamente disinteressati, come quando osservano il panico causato in città da un presunto attentato terroristico (una sottotrama posticcia gestita con qualche imbarazzo): non c’è dramma, non c’è climax, nel quieto dispiegarsi delle loro certezze, che stanno tutte fra le quattro pareti dove hanno sempre vissuto, dove forse vogliono morire.
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