Regia di Salvatore Bugnatelli vedi scheda film
Obiettivo: dimostrare che in Italia il cinema a luci rosse è più diffuso di quanto si voglia far credere; mezzi a disposizione: un paio di interni (una camera da letto e un finto laboratorio di montaggio), quattro-cinque interpreti di pressochè nessuna esperienza se si esclude Femi Benussi (sempre apprezzabile, ma qui già non si parla più di capacità attoriali), pellicola da riempire per circa un'ora e mezza; svolgimento: alternare la narrazione semiseria di un montatore al lavoro su un film porno con esempi concreti di filmini hard dai palesi risvolti comici, debitamente ripuliti da qualsiasi sequenza troppo esplicita. E così, ecco Mizzzzica... Ma che è proibitissimo?, terzo film a firma (regia e sceneggiatura, nonchè montaggio) Salvatore Bugnatelli, oscuro mestierante degno di un posto nell'olimpo del trash italico. Non solo le idee scarseggiano (si intuisce solo, vagamente peraltro, che lo scopo del film è suscitare pruriti nel pubblico), non solo l'abilità tecnica di Bugnatelli e del resto del cast tecnico (fotografia: Felice De Maria; musiche: Roberto Anselmi) è assolutamente discutibile, ma anche sui contenuti è difficile provare un qualsiasi tipo di entusiasmo, sia pure sporadico: le gag sono da latte alle ginocchia e riescono perfino a far rivalutare le peggiori barzellette e pierinate della commedia scollacciata e burina degli anni precedenti. Anni luce avanti, sul piano della demenzialità, e non sempre/solo volontariamente: per gli amanti del genere, una chicca da non perdere. 1/10.
Finto documentario sulla censura cinematografica e l'ampia - ma taciuta - diffusione della pornografia.
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