Regia di Nando Cicero vedi scheda film
Una delle tante commediole a sfondo erotico che in quegli anni furoreggiavano nel cinema nostrano; in questa la particolarità sta nel mestiere della protagonista: solitamente si trattava di prof, studentesse, dottoresse, ma di assistenti sociali non se n'erano mai viste. La Cassini non deve sforzarsi granchè: le sue battute sono poche e più che altro deve mostrare il (bel) fisico; attorno le si fanno ruotare nomi discreti e soliti caratteristi, da Renzo Montagnani a Fiorenzo Fiorentini, da Nino Terzo a Irene Papas a Gigi Ballista. Sceneggiatura realizzata con il minimo indispensabile - e a volte anche meno - da Canzio e Onorati, certo non due nomi memorabili; Cicero dirige con lo scarso entusiasmo che l'operazione merita. Volgarità in sequenza dal primo all'ultimo minuto, con particolari, significativi ammiccamenti continui alle funzioni corporali. 2/10.
Un'assistente sociale si innamora di un ladruncolo, che lei dovrebbe tenere lontano dalla delinquenza. Invece finisce per prendere parte anch'essa al furto di una reliquia; fortunatamente il furto non solo non riesce, ma addirittura frutta un premio alla sgangherata banda di ladri per averlo evitato.
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