Regia di Nando Cicero vedi scheda film
Commedia sexy realizzata nella fase calante del genere, diretta senza il consueto spirito iconoclasta da Nando Cicero, probabilmente frenato da una sceneggiatura poco funzionale. Nadia è comunque bellissima e il film ci regala - se non il suo nudo migliore - un paio di scene erotiche indimenticabili.
Nadia (Nadia Cassini), dall'America giunge in Italia sognando di affermarsi come cantante e soubrette. Nel frattempo è impegnata come assistente sociale. Dotata di un attraente fisico, abbinato a un naturale portamento erotico, provoca un certo sommovimento nel paese in cui opera. Il suo buon cuore, e forse più una certa distrazione, la porta ingenuamente a sottovalutare le reali intenzioni dei disadattati che deve seguire: in particolare fraintende spesso quelle di Gratta (Renzo Montagnani), Bel Ami (Yorgo Voyagis), Lacrima (Nino Terzo) e un falso prete (Fiorenzo Fiorentini). Costoro sono i componenti d'una banda dedita a furti di poco conto, stanziata in un misero quartiere costiero (Villa Grama) e impegnata - senza mai riuscirci - nel tentativo di compiere un colpo grosso. Nadia s'invaghisce di Bel Ami, arrivando ad essere reclutata nel gruppo. Dopo una serie di furti e rapine andate male, dalle acque, su una barchetta trainata da due neri, compare improvvisamente una "fata" (Irene Papas) che si rende disponibile, con buona intenzione di aiutare l'assistente sociale nel realizzare il suo sogno, a contribuire con il gruppo di maldestri delinquenti per trafugare una sacra reliquia, presumibilmente contenente un oggetto prezioso.
"Signorina Nadia, lo vede che tutti si voltano a guardarla? Tutti dicono che lei è bòna. Beata lei. Ma perché vuole fare l'assistente sociale? Non faccia la stupida e se ne torni in America. Sposi un uomo ricco e importante che la faccia vivere nel lusso e nella notorietà." (La responsabile del centro di assistenza)
Nel 1980 la commedia sexy italiana è ormai agli sgoccioli, sta per essere sopraffatta da produzioni avvelenate con cast di cabarettisti del piccolo schermo, destinate come ultima mèta ai palinsesti televisivi. Yorgo Voyagis, compagno di Nadia, pensa di produrre un film mirato a mettere al centro della scena la splendida bellezza americana (ricordiamo che la Cassini, all'anagrafe, si chiama Gianna Lou Muller), dotata del più bel fondoschiena dell'epoca. Il budget è modesto ma il cast interessante, tanto da arrivare a soprendere per la presenza ad esempio di un'attrice quotata come Irene Papas, che mai ci si sarebbe aspettato di vedere all'opera in una pellicola scollacciata e triviale tipo questa.
L'assistente sociale tutto pepe: Nadia Cassini in vasca da bagno
In regia invece troviamo un nome sottovalutato da sempre (Nando Cicero) che altrove ha saputo dare prova di talento, arrivando a dirigere alcune pellicole di enorme successo al botteghino e talvolta anche in grado di avviare un vero e proprio filone (L'insegnante, 1975) [1].
Non è invece questo il caso, data una sceneggiatura poco funzionale opera di Marino Onorati e Stefano Canzio, che sembra appiattirsi sul vuoto di contenuto. L'assistente sociale tutto pepe - titolo depositato al Ministero, mentre i manifesti riportano quello de L'assistente sociale tutta pepe ... e tutta sale - è uno dei film meno riusciti di Cicero e contemporaneamente della commedia sexy. L'ironia, piuttosto spicciola e solo in minima misura praticata, scarseggia essendo limitata a una sola presenza in grado di assecondare l'effetto comico, quella del balbuziente Nino Terzo in ruolo di prefica (piange su commissione ai funerali), o afflitto da sfacciato meteorismo (è soggetto a ripetute emissioni di flati dal retto). Persino Montagnani sembra recitare senza convinzione e, caso rarissimo, non riesce a far sorridere, neppure una volta. La parlata della Cassini (non doppiata) ci ricorda quella di Stan Laurel, mentre del tutto fuori luogo appaiono alcuni siparietti inseriti di tanto in tanto senza logica nel film: dai balli in discoteca con esibizione canora [2] della sexy star (forse riprese di recupero, derivate da alcuni spettacoli della Cassini in discoteca), ai sogni della stessa di ritrovarsi nelle (poche) vesti di moglie dell'altolocato Bonassis (con un figlio, Lacrimino, ovvero Terzo travestito da bambino) mentre passeggia ancheggiando, come solo Nadia sapeva fare, a bordo piscina. Come commedia, insomma, qui c'è ben poco da ridere. Diverso invece il discorso erotico [3], anch'esso limitato in termini di "tempo", ma del tutto efficace per come Cicero ritrae nuda, o comunque in condizioni provocanti, la Cassini (quell'anno al top della forma fisica): dalle scene inziali in vasca da bagno, ai tuffi in piscina, passando per una corsa in bicicletta che manda in tilt il traffico. La colonna sonora non è affatto da disprezzare, a comiciare dai brani cantati da Nadia, ma soprattutto d'effetto è quello inziale opera del buon lavoro di Andrea Lo Vecchio e Rodolfo Grieco, irreperibile su internet e inserito a suo tempo nella sigla di presentazione della serie di VHS Shendene (rilasciate nel lontano 1998) dedicate alla commedia sexy.
Citazioni
Montagnani organizza un furto in banca, auspicando nella collaborazione di 18 sommozzatori e 2 gondolieri: l'obiettivo infatti è il "Credito Ciociaro, ubicato in via delle Zoccolette a Venezia."
Nadia sfila per le vie del centro in bicicletta, indossando shorts inguinali e micro maglietta, pedalando con grosse falcate di gamba e con le natiche sollevate dal sellino.
Automobilista: "Ciao, bella! Che fai il giro d'Italia?"
Nadia: "Ciao. Faccio un giretto per tenermi in forma..."
- "Te metterei io in forma, a te..."
Altro passante: "Ah coscióna, lo vuoi un passaggio? Dai vieni, sali."
Nadia: "No, grazie. Mi sto allenando."
- "Viè qua che te alleno io..."
Nadia, sempre in bicicletta, è ferma a un semaforo, con una coda di automobili alle spalle. Scatta il verde ma è distratta dai commenti e non parte. Qualcuno si lamenta: "Ché, adesso fermiamo il traffico per un culo?"
NOTE
[1] Estate 1975: L'insegnante incassa ai botteghini 1.227.152.100 lire (il doppio di Quel gran pezzo dell'Ubalda, che già fu un successo).
"Cicero è il regista più libero da condizionamenti e autocensure e con L'insegnante, pur in continuità con i modelli colti del cinema d'autore, elabora un modello teorico capace d'intercettare i favori del grande pubblico, fino a diventare, esso stesso, un vero e proprio fenomeno di costume."
Fonte: "Il corpo dei Settanta" di Stefano Loparco
[2] Comunque non male, ad esempio, la prima canzone: Encounters
[3] Il 22 agosto 1980 il giornale La Sicilia, a causa del titolo del film, annuncia:
"Ancora in auge il porno-film all'italiana."
Mentre all'interno una recensione stronca (giustamente) la pellicola:
"(L'assistente sociale tutto pepe) è un film diretto con grande confusione e povertà di idee da Nando Cicero che, a parte alcuni accenni al musical, con interventi per la verità poco chiari della Cassini alle prese con canzoni e balletti, si semplifica in alcune gag di repertorio e in alcuni episodi il più delle volte stucchevoli."
Fonte: "Dizionario stracult della commedia sexy" di Marco Giusti
"Di tutti i panorami di questo mondo è insuperabile, e sempre lo sarà, il posteriore femminile."
(John B. Keane)
L'assistente sociale tutto pepe - Clip
F.P. 19/06/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 86'54")
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