Regia di Thomas Cailley vedi scheda film
Super premiato a Cannes 2014 e premio César per la migliore opera prima, per questo nuovo regista francese poco più che trentenne. Ora, sarà che io ho una mia personale idiosincrasia con la maggior parte delle pellicole d'oltralpe, ma pur sforzandomi, non riesco davvero a capire il perché di tutti questi premi, di tutti questi balzi sulla sedia. La storia di questi due ragazzi, della media e dell'alta borghesia francese, che decidono, lui più per amore che per convinzione, lei perché evidentemente disturbata mentalmente, di avventurarsi in un campo d'addestramento dell'esercito, per poi provare a cavarsela da soli, è di una noia deprimente che si aggancia, inevitabilmente, con una pura antipatia verso l'uno e verso l'altra. Due figure incapaci di creare la benché minima empatia, con il personaggio di lei che è uno dei più insopportabili degli ultimi vent'anni di cinema. Attorno, il niente: figurine militari del tutto ridicole, famiglie assenti, dei lombrichi e un furetto. Ah, dimenticavo, dentro tutto questo c'è la pretesa di raccontare una formazione sentimentale, prima che di sopravvivenza, affrontandola attraverso una specie di ribellione a un futuro considerato corto e prossimo ad estinguersi, con i protagonisti impegnati a costruirsi la loro "laguna blu" in qualche perduta foresta francese, a mo' di al diavolo la società e chi la abita. Falliranno, insieme a tutto questo film totalmente inutile. Musiche orrende. L'unica cosa interessante è che ho scoperto che il vostro gatto, se crepate da soli in casa, dopo tre giorni vi si mangia. Almeno così racconta quella simpaticona della protagonista: una bella cosa in un film pessimo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta