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Il segreto del suo volto

Regia di Christian Petzold vedi scheda film

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La recensione su Il segreto del suo volto

di alan smithee
7 stelle

locandina

Il segreto del suo volto (2014): locandina

Ritrovarsi dopo l’olocausto e non riconoscersi; o forse non venire accettati dal proprio uomo: ma nel contempo venire idealizzati e presi in considerazione per un percorso di formazione, o per così dire di ricostruzione, venendo accuditi per essere trasformati in ciò che si è già, in modo da  ritrovare la dignità persa dopo gli orrori dell’eccidio.

Una storia che potrebbe essere un thriller sulla personalità ed il doppio che parrebbe sulle corde di grandi nomi come Hitchcock e de Palma, ma che, dietro la regia sensibile e controllata, profonda e forse sin troppo formale o comunque “anti azione” da parte del regista tedesco de "La scelta di Barbara" e "Jerichow", Christian Petzold - diviene comunque l’occasione preziosa per dimenticare il coté thriller, per concentrarsi sul dramma di una donna sopravvissuta ai campi di concentramento, che tenta di riconquistare il proprio passato con l’umiltà e la dignità di un’eroina.

Phoenix, questo il titolo originale, allude sia al locale ove la donna, un tempo celebre cantante, si esibiva, sia certamente alla Fenice mitologica che cambia testa e dunque volto, in questo caso costretta dalle drammatiche circostanze della storia; una trasformazione subita e non scelta, e per di più dagli effetti devastanti proprio perché non riconosciuta o quanto meno, non accettata dal pur amorevole marito d’un tempo.

locandina

Il segreto del suo volto (2014): locandina

Ronald Zehrfeld, Nina Hoss

Il segreto del suo volto (2014): Ronald Zehrfeld, Nina Hoss

Nina Hoss, bellissima ma fragile senza il bisogno di essere travolgente, meglio di chiunque altro è capace di rendere la effimera portata di una bellezza che, anche quando ricostruita o rattoppata, tuttavia non riesce ad allontanare i ricordi tragici nemmeno quando la barbarie inflitta e sofferta rimane un ricordo, o un incubo.

Certo qui, come altrove in molto cinema mitteleuropeo, tedesco su tutti, manca un po’ di approccio emotivo trascinante, incontrollato ma proprio per questo opportuno ed umano,  laddove in suo luogo abbonda una certa rigidità di atteggiamenti, una freddezza quasi statica da automi, di implosioni interiori: frutti raggelati del non detto e del non chiarito, che sembrano sprecare ogni occasione per far esplodere il colore di un sentimento genuino, o quell’afflato di ribellione interiore che legittimamente potrebbe colorare atteggiamenti e prese di posizione, e che i maestri del thriller sopra citati non avrebbero per nulla al mondo tralasciato od omesso.

scena

Il segreto del suo volto (2014): scena

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