Una volta città di tolleranza, Timbuktu è oramai nelle mani di un gruppo di estremisti, che governano con leggi che proibiscono la musica, il calcio e il fumo, e impongono un rigido codice di abbigliamento per le donne. Per Kidane, invece, è il momento giusto per godersi la vita con la sua famiglia lontano dalla città. Uomo tranquillo che vive sulle rive del fiume Niger, Kidane lavora come pastore aiutato da un dodicenne di nome Issan. Quando però Amadou, il pescatore pazzo che vive nelle vicinanze, spara al suo gregge, Kidane è costretto a cercar di proteggere lavoro, vita e famiglia, uccidendo accidentalmente il rivale e facendo correre veloce il suo inevitabile destino.
Approfondimento
TIMBUKTU: ISPIRATO A UNA STORIA VERA
Diretto dal mauritano Abderrahmane Sissako e scritto dal regista con Kessen Tall, Timbuktu racconta la storia di Kidane, un uomo che vive un'esistenza semplice non molto lontano dalla città eponima in compagnia della moglie Satima e della figlia Toya. Giovane ed umile pastore, Kidane è aiutato nella sua attività dal dodicenne Issan ed è lontano dal terrore creato dagli jihadisti al potere quando uccide accidentalmente il pescatore Amidou, andando incontro al destino imposto da giudici improvvisati e artefici di leggi tragiche e assurde. Presentato in concorso al Festival di Cannes 2014, Timbuktu è ispirato a un episodio realmente accaduto, di cui fornisce i dettagli lo stesso Sissako: «Il 29 luglio 2012 ad Aguelhok, una piccola città del Mali occupata da gente al potere proveniente da tutt'altra zona, si è verificato nella quasi totale indifferenza dei mass media e del mondo un crimine orribile: una coppia di trentenni, che vivevano felici con i loro due bambini, è stata lapidata a morte. La loro colpa era quella di non essere sposata. La scena della loro uccisione diffusa via internet è incommentabile per brutalità: la donna morì al primo colpo di pietra mentre l'uomo emise un grido soffocato prima di rimanere in silenzio per sempre. Poco tempo dopo,i due sono stati anche dissotterrati per essere sepolti più lontano. Aguelhok non è né Damasco né Teheran ma nessuno ha detto niente. Ciò che scrivo è insopportabile, lo so. Ma non cerco un alibi per quello che mostro. Ora so semmai che il silenzio su quella storia deve essere rotto nella speranza che nessun bambino possa mai assistere alla morte di due genitori la cui unica colpa è l'amore».
Note
Ispirato a una storia vera, Timbuktu coglie la tragedia dell’uomo e cerca il paradosso del potere, commuove di realismo come Rossellini e coglie l’assurdo di regime come Suleiman. Un cumulo di storie e personaggi, lirismo dolente e umorismo vignettistico, realismo scioccante e simbolismo elementare: Sissako, con la fotografia del Sofian El Fani di La vita di Adele, restituisce le forme con cui si dispiega la legge ottusa dell’integralismo. E sa fare, di queste macerie, senso materiale su cui fondare poesia.
Non vedo cosa ci sia di tanto interessante in questo film, a parte il fatto che ci mostra che brutta razza di persone siano gli integralisti islamici. Ben fatto, ma noioso e non sopporto i finali tronchi come questo. Appena sufficiente.
Ho provato grande struggimento nel vedere luoghi e persone così trasformati da un Islam che non gli appartiene.
Un bellissimo film che fa riflettere e sa essere ironico senza trascurare la poesia e la fotografia
La musica, la socialità, l'affacciarsi dalla finestre e dalle porte di casa per chiacchierare per fare comunità, tutto ciò che, pur bello e connaturato con l'essenza dell'uomo stesso, viene cancellato o si tenta di cancellarlo per portare solo il NULLA. Nulla fuori e nulla dentro; un film toccante, di una semplicità che ormai non ci appartiene più.
il rischio di eccesso di didascalismo di solito presente in questo tipo di film a "tema" è quasi del tutto annullato da una messa in scena solida e quasi sempre equilibrata nella gestione della recitazione (tasto dolente in opere che spesso utilizzano attori professionisti e non). anche una sobria ed elegante colonna sonora aiuta.
Un’intera città ostaggio dei jihadisti è lo sfondo naturale, la cornice di questo piccolo, imperdibile gioiellino sulla banalità del male girato con una buona dose di ironia e leggerezza, nonostante la “tragicità” dell’assunto, le brutalità narrate e una crudezza a tratti insostenibile, ma della quale non era assolutamente possibile… leggi tutto
Il termine necessario ben si presta a quest’opera del regista mauritano Abderrahmane Sissako che inquadra con rigore quanto l’azione jihadista possa condizionare con violenza la vita di persone e famiglie normali il più delle volte credenti, ma che non vogliono, o non possono, sottostare a leggi sempre più restringenti.
A Timbuktu la polizia islamica è impegnata… leggi tutto
Ha una forza notevole nel rappresentare cosa significa l'irruzione degli integralisti in un villaggio, la loro sopraffazione, la violenza arrivata da un altro mondo, estranea alla cultura locale. Poi però i pregi del film si fermano qui. Il regista non è minimamente interessato a raccontarci una situazione che pure aveva impostato piuttosto bene. La… leggi tutto
Nello scenario del deserto del Mali una bellissima gazzella tenta di sfuggire all’inseguimento della jeep sulla quale un gruppo di uomini incita a gran voce il guidatore a fiaccarne la resistenza, uccidendola in modo incruento. Con questa sequenza crudele, si apre e, circolarmente, si conclude questo film, alla fine del quale, però, la gazzella assume, con un rapidissimo…
Film - che avrebbe potuto intitolarsi "Jihad" - ambientato nella già povera Timbuktu, che fa molto riflettere.
Fa riflettere soprattutto il fatto che questa frangia di estremisti islamici vieta tra l'altro di ascoltare e produrre musica e di giocare a pallone (e se non sbaglio, aggiungo io, anche di riprodurre volti umani e la natura).
In questo periodo di lock-down in cui da noi molta…
Sempre più spesso, i Paesi islamici ed anche le comunità di tradizioni islamiche presenti nei Paesi occidentali sono al centro dell'attenzione nei film che tutti noi abbiamo occasione di vedere al cinema.…
ItaliAtlantide.
Un'ennesima imbarcazione è stata avvistata, in panne, alla deriva nel Mediterraneo.
Coordinate per un tentativo di ricerca, soccorso, recupero e salvataggio: Museo…
Nella trama di FILM-TV leggo "il pescatore pazzo che vive nelle vicinanze, spara al suo gregge". In realtà niente fa presagire che il pescatore sia pazzo, fa semplicemente al meglio che può il suo lavoro, cercando di impedire che qualcuno gli distrugga la reti. La sua reazione, probabilmente, è eccessiva quando la 'vacca' GPS (nome piuttosto curioso... avrà un…
Il merito maggiore di questo film è indubbiamente la testimonianza di un cambiamento di cui spesso abbiamo solo una percezione parziale, e che ha attraversato con la sua violenza tanto il Medio Oriente quanto l'Africa, scalzando tradizioni e abitudini secolari. Così anche i pochi, apparentemente semplici episodi di questo film mostrano come, anche senza grandi mezzi a disposizione,…
Film essenziale e crudo in varie parti ma comunque difficile da essere visionato in quanto ,come detto,certi passaggi rimandano naturali e tristi echi attuali di Fanatismi ed Estremismo ormai a portata di Mano e difficili da sradicare ma che,mi sa',ci porteremo dietro ancora per molto Tempo (se continua cosi' ...) ! Buone le Prove Registico-Interpretative.voto.7.5.
“Mi interessava capire come nascono le storie e quale rapporto le lega alla realtà che le ha originate.” . I . Gli Uccisori del Mito. La Scienza dell'Uomo Bianco, ovvero: di Vulcani e…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (6) vedi tutti
Un importante film contro la barbarie dell'integralismo religioso.
leggi la recensione completa di laulillaNon vedo cosa ci sia di tanto interessante in questo film, a parte il fatto che ci mostra che brutta razza di persone siano gli integralisti islamici. Ben fatto, ma noioso e non sopporto i finali tronchi come questo. Appena sufficiente.
commento di corradopHo provato grande struggimento nel vedere luoghi e persone così trasformati da un Islam che non gli appartiene. Un bellissimo film che fa riflettere e sa essere ironico senza trascurare la poesia e la fotografia
commento di flora59La musica, la socialità, l'affacciarsi dalla finestre e dalle porte di casa per chiacchierare per fare comunità, tutto ciò che, pur bello e connaturato con l'essenza dell'uomo stesso, viene cancellato o si tenta di cancellarlo per portare solo il NULLA. Nulla fuori e nulla dentro; un film toccante, di una semplicità che ormai non ci appartiene più.
leggi la recensione completa di Bradyil rischio di eccesso di didascalismo di solito presente in questo tipo di film a "tema" è quasi del tutto annullato da una messa in scena solida e quasi sempre equilibrata nella gestione della recitazione (tasto dolente in opere che spesso utilizzano attori professionisti e non). anche una sobria ed elegante colonna sonora aiuta.
commento di giovenostaFilm da visionare almeno una volta !
leggi la recensione completa di chribio1