Regia di Zhang Yimou vedi scheda film
Un film semplice necessita di un approccio altrettanto semplice, solo il titolo e una sommaria conoscenza storica della storia cinese contemporanea. Lettere di uno sconosciuto abbraccia un arco temporale che va dalla cina della grande rivoluzione culturale fino a quella attuale. L'approccio storico è solo un aggangio: la lunga ed ingiusta detenzione - per la quale non si scende nei dettagli - priva Lu della compagnia e dell'amore della mogli Yu (Gong Li) e della figlia Den Den che ha potuto vedere soltanto da piccola. Il metodico lavaggio del cervello induce Den Den ad odiare il padre ed, in seguito ad una sua fuga dal carcere politico, persino a denunciarlo una volta che questo si ripresenta da fuggiasco presso la sua modesta dimora. Un tentativo di fuga maldestro e dettato soltanto dall'affetto per la moglie e per la figlia che non ha visto crescere.
Ecco che Lettere di uno sconosciuto potrebbe immortalare le profonde storture di un regime, un'assurdo indottrinamento che riduce la popolazione in automi, nella quale, per effetto di questo, nessuno può esprimere liberamente la propria idea di vita perchè su questa vige l'occhio capillarmente diffuso della delazione. Le lettere di uno sconsciuto potrebbero così essere quelle del marito alla moglie, una moglie che non si è rassegnata al ludibrio e alla infamia immeritata caduta sul marito, lettere che deve tenere celate ed appunto appartenere ad uno "sconosciuto".
Niente di tutto questo, perchè se l'aggangio storico ci pare stuzzicante per una storia di denuncia di regime riproducendo apparentemente film sul tipo de Le vite degli altri, lo sceneggiatore lo abbandona subito, lasciando perdere funzionari troppo zelanti ed agenti di polizia privati di qualsiasi cenno di umana benevolenza, per mostrarci dopo qualche anno un Lu riabilitato ed una figlia mondata da ideologie così fredde ed estreme. La moglie Yu continua ad attendere il marito non riconoscendo in quello sconosciuto che si ripresenta a casa sua l'oggetto della sua paziente attesa. Yu soffre di amnesia, vive separata dalla figlia e conduce una vita al riparo dagli altri. Il resto del film si snoda in una serie di espedienti, quelli ideati dal marito inizialmente per farsi riconoscere, poi semplicemente per stare assieme alla moglie. Nulla si frappone a loro, l'atmosfera è ora benevola ma disinteressata. C'è una metodica ma discreta ricerca scenografica che in maniera quasi surrettizia ci mostra piccoli particolari di un miglioramento, il povero appartamento di un condomino polveroso coi muri sbrecciati, diviene via via più ordinato; la pioggia che bagnava la fuga e la caccia all'evaso, lascia spazio a frequenti scene di bel tempo, dove un garbato raggio di sole si accoppia ai pacifici schiamazzi del mondo esterno.
La calma e la quiete accompagnano i pazienti tentativi del marito di Yu, e fanno da sfondo per gli amorevoli tentennamenti di una donna minata inesorabilmente dall'amnesia, ma attesa e pazienza non riescono a costruire una storia con momenti emotivi veramente toccanti e a rendere questa storia memorabile; la prova di Gong Li - per quanto appropriata - risulta troppo crepuscolare ed un velo di tristezza pare scendere non solo sul film, ma anche su tutta la sua carriera.
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