Regia di Ruben Östlund vedi scheda film
Distruzione di un rapporto di coppia à la 'nordica'. 7 COSTANTE
Per quasi 2 ore Ostlund tiene costantemente la presa sull'obbiettivo alla base del suo intento antropologico: svelare la vera realtà dietro le maschere sociali dell'uomo moderno. Per iniziare una bella riga fra uomo e donna, questa la fase 1. Quindi il maschio di natura più individualista si regge psicologicamente e subdolamente alla femmina che attraverso l'istinto materno scaccia i demoni maschili e spudoratamente si sacrifica. La fase 2: lo shock, tutto salta, la donna avverte il gioco perverso di forze e come in un vortice il racconto si dirige deciso verso l'implosione. Così la fase 3 del regista è il pessimismo assoluto e 'accerchiante'. Non ci sono vie d'uscita e non ci possono essere, il rapporto di coppia è disintegrato. Però peccando di presunzione, l'autore svedese aggiunge un finale quasi rassicurante (???) con una donna isterica (come a bilanciare l'attacco frontale alla società patriarcale per addolcire la botta psicologica ai 'maschietti') e perde inesorabilmente il mordente polemico. Per fortuna ormai il film ha però già colpito duro e la morsa emotiva è stretta attorno allo spettatore agganciato con maestria e astuzia disturbante tipicamente nordica, quindi l'operazione non è compromessa ed anzi rimane nei pensieri ben oltre la normale durata della visione, a tesimonianza del suo innegabile valore. Interessante, tuttavia non convincente la trasformazione e semplificazione italiana del titolo originale Turist in Forza Maggiore cogliendo un particolare più ovvio del soggetto (la valanga che cambia lo status quo) al posto di una condizione psicofisica strana (l'essere turisti, cioè estranei ai propri ritmi alla routine quotidiana però 'drammaticamente' obbligati a rilassarsi ed a divertirsi)
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