Regia di Ruben Östlund vedi scheda film
Una famiglia svedese, Tomas, il padre (Johannes Kuhnke), Ebba, la madre (Lisa Loven Kongsli) e i due figli piccoli, durante una settimana bianca in Francia, mentre è fuori a pranzo in un ristorante la cui terrazza ha la vista sulle montagne, viene sorpresa da una valanga, che non gravi conseguenze fische su di loro, ma il padre, nei concitati e brevi attimi del fatto se la dà a gambe, per poi tornare sui suoi passi ma, irrimediabilmente, il già compromesso rapporto tra i coniugi rischia di implodere.
'Forza maggiore' o 'Turist' in svedese è un originale dramma da camera, con qualche scorcio en plein air, sferzato in più punti da un umorismo raggelante e compreso in una patina che prende il sentiero del grottesco, specie nel tragicomico finale, girato con un occhio da entomologo dal regista Ruben Ostlund, che osserva, con lunghi piani fissi in campo medio, quello che resta di un legame tra un uomo e una donna che sembra sempre più sul punto di sfaldarsi, con delle conseguenze che si ripercuotono anche sull'equilibrio psicologico degli elementi più deboli della catena, ossia la prole, che subisce in modo traumatico l'evolversi della crisi coniugale.
L'opera può essere definita come un film anti-catastrofico, poiché, contrariamente ai lavori appartenenti a tale ricco, dal punto di vista numerico, filone, l'evento naturale, qui circoscritto in un'unica breve sequenza di pochi minuti, non causa danni ingenti né alle persone né tantomeno alle cose ma invece di rinsaldare o rafforzare legami tra individui coinvolti che solidarizzano tra loro provoca la deflagrazione di conflitti che fino a quel momento erano rimasti inespressi o contenuti.
Diviso cronachisticamente da didascalie che avvertono quale giornata della vacanza si tratti, 'Turist' fatica un po' inizialmente a prendere il suo ritmo, ma man mano che procede fila via sempre più spedito, fino all'emblematico ed inatteso finale.
Voto: 7,5.
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