Regia di Niska Fulgozi, Burt Kennedy vedi scheda film
Coproduzione italoamericanojugoslava di discreta base economica e professionale (i nomi del cast sono di tutto rispetto), La spina dorsale del diavolo indulge, un po' per forza un po' per non morir, ad ogni e qualsiasi stereotipo del cinema western, stereotipi accentuati dal revisionismo storiografico in merito alla "questione indiana", cui si assisteva nei contemporanei film statunitensi. Il bosniaco (ma di etnia albanese - kosovara) Bekim Fehmiu è un po' Ulisse (ruolo che aveva interpretato sui nostri schermi televisivi) un po' uomo chiamato cavallo e anche un po' Tomas Milian versione Tepepa e simili, mentre il toscoamericano Richard Crenna è già colonnello (nei dodici anni che lo seprano da Rambo non farà, evidentemente, un briciolo di carriera) e dovrà guidare una missione sul tipo della Sporca dozzina. Filmetto inverosimile e poco divertente.
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