Regia di Jason Friedberg, Aaron Seltzer vedi scheda film
Da qualunque prospettiva si decida di raccontare Superfast & Superfurious, il fallimento (del pensiero e del cinema) è inevitabile. Si può percorrere la strada dell’intransigenza e gridare alla luna contro la cecità distributiva italiana, grazie alla quale viene fatto circolare in anteprima mondiale (!!!) un prodotto del genere, pensato per l’home video, piuttosto che i tanti film (di genere, d’autore, sperimentali) meritevoli di un passaggio nelle sale. Si può cavalcare un brutale pragmatismo e considerarla una scelta legittima, perché le parodie dei franchise di maggior successo hanno un loro pubblico e fanno incassi. Oppure si può provare a raccontare il film come un oggetto dotato di una sua specificità. Che purtroppo non esiste. L’ottava collaborazione di Friedberg e Seltzer parte da una sceneggiatura, scritta probabilmente con il metodo Boris del generatore automatico, che ricalca e deride ovviamente il modello originale – con una trama che pesca sia nell’immaginario delle corse clandestine dei primi Fast & Furious, sia nel nuovo corso a metà strada tra heist movie e exploitation di serie A – sulla linea dei vari Scary Movie, Epic Movie e compagnie parodianti, toccando però il vertice più basso del genere. Omaggio allo sbadiglio con un adattamento terrificante e una sequenza mortale di gag stanchi e annoiati, senza mai un momento in cui la visione sterzi su un trash sufficientemente consapevole da diventare almeno digeribile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta