Regia di Philip Martin vedi scheda film
Direi che è un bel film, riuscito nel mescolare thriller da una parte, e drammaticità nei rapporti famigliari dall'altra.
Il film sembra ruotare intorno a un falsario in prigione che pur di uscire sei mesi prima si fa rilasciare da un giudice corrotto grazie a una criminale, che in cambio però gli chiede 50.000 dollari. Non avendo tale cifra, il protagonista Ray Cutter (John Travolta) sarà costretto a falsificare il quadro di Monet per rubare l’originale.
Questa a tagli netti la trama dell’action movie. Ma dietro tutto ciò si dipana una trama ben più profonda che riguarda i rapporti che il protagonista ha con suo figlio adolescente gravemente malato di cancro alla testa e suo padre (un ottimo Cristopher Plummner). Infatti Ray dovrà farsi accettare come padre e come figlio, diventando di nuovo il tassello essenziale di ricostruzione di una famiglia disfatta. Le modalità con cui questa lenta ricostruzione avviene mi ha molto colpito. Vi è l''iniziale rifiuto del padre e del figlio nei confronti di un uomo che sembra aver sbagliato tutto nella vita, con un'ex moglie tossicodipendente alle spalle; il quale tuttavia non demorde nè con il proprio padre né con il proprio figlio, cercando di avvicinarsi a loro con circospezione e autentico affetto. Emerge quindi la delicatezza dei sentimenti che l’opera riesce a risaltare non tanto attraverso le parole, ma attraverso gli sguardi, il linguaggio prossemico, soprattutto perché il tutto avviene entro un tempo impietoso, che è quello della sicura morte imminentedel figlio, che nonostante ciò si lega progresssivamente al padre con intelligenza finissima, ironia e intuizioni che vanno dritti al cuore.
Basti pensare che si tratta di un ragazzino tutt'altro che passivo al suo destino, che vuole a tutti i costi assaporare con trasparenza il tempo che gli rimane, chiedendo al padre per avvicinarselo tre desideri: incontrare la propria madre da cui è stato abbandonato da piccolo, poter avere un'esperienza sessuale e infine, desiderio dei desideri, entrare nella vita del padre e nei suoi intrallazzi per riscattarsi dal suo aguzzino. Sono tre desideri che ricostituono le tappe di un ragazzo nella sua profondità: madre, incontro erotico con la donna, riconcialiazione con il padre. Il nonno, splendido, svolge il ruolo di argine, affinché il legame raggiunga il suo equilibrio.
Cast e regia coerente e molto accattivante, film da non perdere.
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