Regia di Richard Glatzer, Wash Westmoreland vedi scheda film
Angosciante e relistico
Dolorosa e angosciante discesa e caduta, nel baratro della malattia del'alzheimer, per una brillante professoressa di lingue,Il film racconta questo calvario,con tono e tratto realistico, partendo in sordina, descrivendo le piccole dimenticanze di una Moore superlativa,che prova poi lo spaesamento e l'orrore di non ricordare le cose più semplici e familiari, fino ad arrivare all'oblio più totale.Ci aveva già, provato con discreto successo, il nostro Pupi Avati, con "Una sconfinata giovinezza", e mi sembra di ricordare anche altri registi con lavori altrettanto efficaci.La malattia terribile, che distrugge la mente di tutti gli sfortunati che la contraggono, è scientificamente parlando, un grosso mistero,si imputano le ragioni, ad una degenerazione dei neuroni, provocata da un anomalo deposito di placche amilodi, però non si conoscono le cause che la provocano e soprattutto al momento non ci sono terapie adeguate, se non piccoli palliativi utili solo ad alleviare un decorso, comunque irreversibile.Tema dunque estremamente ostico, ma narrato con sobrietà e serietà, senza cedere a eccessivi sentimentalismi e leziosità.Dramma umano e sociale intensissimo, girato con mano ferma,dal taglio severo, istruttivo per capire la tragedia, che colpisce non solo gli "afflitti"dal morbo, ma anche i loro cari e le loro famiglie che vengono coinvolte e stravolte da questo "terribile"evento.
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