Regia di Giorgio Bianchi vedi scheda film
Romina Power ha appena sedici anni e per questo può essere parzialmente scusata se è completamente incapace di recitare; meno scusabili sono le posizioni di produttore, sceneggiatore (Alfredo Giannetti) e regista di questo fotoromanzetto in salsa sicula che sfrutta la notorietà di un attore comico-brillante come Caprioli (e al suo fianco mette un altro nome di medio richiamo come quello di Trieste) per confezionare un pasticciatissimo involucro in cui lanciare (iperprotetta) la figlia del noto Tyrone Power. Una commediola sentimentale, realizzata con la mano sinistra da professionisti, che sfrutta qualsiasi stereotipo del genere e non offre praticamente alcuna sostanza: 3/10.
Ragazzina siciliana è promessa sposa ad un maturo creditore del padre; quest'ultimo però assicura la verginità della figlia, per poter incassare il premio e riprendersela. Ma lei ama un suo coetaneo.
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