Regia di Roger Donaldson vedi scheda film
Roger Donaldson è, cinematograficamente parlando, anzi scrivendo, quello che una volta si amava definire un “abile artigiano”: uomo di cinema prevalentemente su commissione, dotato di una buona capacità visiva per strutturare in modo efficace prodotti “su ordinazione” e blockbuster destinati a guardare al botteghino, senza tradire una certa costruzione logico-narrativa. Thriller anche noti come Senza via di scampo, catastrofici efficacemente riusciti come lo snobbato Dante's Peak, l'horror di serie “B”
molto riuscito Species o la commedia esilarante Cadillac Man sono solo alcuni degli esempi che vedono questo versatile regista occupato in generi differenti con buoni risultati.
Questa volta troviamo Donaldson impegnato in una spy-story che tenta, con un certo successo, di riportare il non più ragazzino Pierce Brosnan ai climi da guerra fredda dei Bond che ha interpretato quattro volte tra i Novanta ed il nuovo secolo, peraltro con innegabile appeal (ma quasi sempre senza il supporto peraltro di sceneggiature memorabili).
Oltrepassata con una certa nochalance la sessantina, troviamo il nostro atletico attore nei panni di un agente segreto della Cia di nome Patrick Devereaux, in azione ed intento ad istruire una giovane e talentuosa recluta (Luke Bracey). Il tentativo di sventare un attentato ai danni di un noto politico durante un comizio, finisce per procurare una morte accidentale di un bambino e spinge l'uomo a ritirarsi in svizzera per godersi una pensione finalmente in serenità.
Ma un losco traffico che coinvolge i vertici della stessa sua ex organizzazione spionistica ed i vertici della presidenza russa, lo costringe a tornare, anche per cercare di salvare (inutilmente) la vita ad una agente sua ex amante, e poi quella di una ragazza avvenente (per forza, è Olga Kurylenko, pure lei una tosta che ha già percorso i set bondiani, seppure con altri protagonisti) resa schiava della potente organizzazione politico-criminale. Fino a scoprire che nel complotto è implicato pure il suo ex pupillo, che a quanto pare ha imparato molto bene il mestiere della spia.
L'azione non manca, l'intrigo improbabile ed efficacemente farraginoso neppure; il film scorre via con ritmo ed azione da vendere, ma anche con una certa dozzinalità di situazioni già viste che non suscitano certo meraviglia né particolare soprassalto.
Un (dis)onesto film d'azione come tanti, forte di un protagonista carismatico che resiste al tempo e di una sua spalla-antagonista giovane ed atletica non meno affascinante, pronta a tenergli testa ed eventualmente subentrargli con inesorabile ma logica inevitabile consequenzialità.
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