Regia di Roger Donaldson vedi scheda film
"Una volta ti chiamavano November Man, perché dopo che passavi tu, tutto finiva, come d'autunno".
Soprannome che è tutto un programma quello di Peter Deveraux ( Pierce Brosnan), ex agente CIA richiamato sul campo per un operazione non propriamente ortodossa, ossia recuperare in incognito una testimone chiave (Olga Kurylenko) per inchiodare il futuro presidente Russo . Ma sulle tracce della giovane donna si scatenano altre forze governative, compreso l'ex pupillo di Deveraux, l'infallibile cecchino David Maison ( Luke Bracey).
Dunque, il curriculum di Donaldson soffre di evidenti sbalzi di qualità; si passa da prove piu che discrete ("Senza via di scampo" , "La regola del sospetto") ad altre incolore ( "Cocktail", " The Getaway).
"November man" si colloca qualitativamente a metà strada, portando a casa la pagnotta anche se piuttosto scolasticamente.
La sceneggiatura non riserva particolari sorprese ma si lascia seguire con discreto interesse grazie ad un ritmo sostenuto ( certo la conta dei morti ammazzati è superlativa e sinceramente anche fastidiosa) ed all'alchimia fra i protagonisti.
Fra gli innumerevoli emuli di Jason Bourne , questo agente segreto interpretato in maniera un po' gigionesca da Brosnan dispiace meno degli altri; sa sempre cosa fare e quando farlo, e calza a pennello all'ex Bond (con i dovuti se e ma) come il cacio sui maccheroni. La Kurylenko nella sua sfolgorante bellezza ( da far girare la testa la scena nell'hotel) e bravura non è da meno. È proprio il rapporto sempre in bilico tra loro due a salvare il film, certamente più interessante di quello fra Deveraux e il suo ex allievo , interpretato da un Bracey ancora un po' acerbo.
Solo per amanti dell'action.
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